La pagella delle uscite settimanali

5 a Famoso di Sfera Ebbasta. E basta con la solita lagna! Sono anni che Sfera ci racconta le stesse cose. Prima mangiava solo pasta in bianco, ora va al ristorante, non era mai stato in hotel, ora gira il mondo, “da piccolo volevo solo essere famoso, oggi mi son svegliato di nuovo in un sogno, in cui entro nel negozio e compro ciò che voglio“, perché prima nel negozio non lo facevano entrare o comunque non aveva i soldi per comprarsi le cose firmate. Ha comprato casa alla mamma dopo il secondo disco, quindi ci sta dicendo quello che ci dice da tre anni a questa parte, che è riuscito ad ottenere tutto venendo dal niente. La solita celebrazione del suo percorso artistico e del cambiamento avvenuto nella sua vita la celebrazione della fama raggiunta, come ci racconta in generale tutto l’album. Le solite cose trite e ritrite. Di fatto cambia la base ma mai la sostanza.
E a un certo punto questo racconto che sappiamo a memoria risulta un piagnisteo.



7 a Vita Veloce Freestyle di Guè Pequeno e Dj Harsh. Guè è in forma smagliante in questo brano dal sapore street ricco di citazioni prevalentemente al mondo cinematografico e non abbandona la sua verve di spocchia mista a ironia. Credo che “io sono Balmain tu sei balminchia” resterà nella storia, un po’ come Brodi o come “io sono l’8 marzo tu il 2 novembre” di Marracash.



7 a Euforia di Chris Nolan feat. Madame, Tedua, Aiello e Birthh. È un brano dall’atmosfera calma e soffusa, in cui ogni voce porta il suo punto di vista tra tematiche come rivalsa, riscatto, il peso della fama e relazioni complicate. I quattro artisti coinvolti colorano il brano con la propria visione musicale, in un risultato finale che non si incanala in un genere unico ma accompagna l’ascoltatore in un viaggio sonoro tra diverse sfumature. E in questo viaggio Madame è risultata decisamente delicata e ha portato una delle sue migliori strofe.



7 a Blue Jeans di Franco 126 feat. Calcutta. Fulcro della canzone, che ha il sapore di quel cantautorato senza tempo, è la fine di una storia d’amore raccontata attraverso l’arpeggio eterno di una chitarra acustica su cui si sfogano tutte le malinconie e le parole dei due protagonisti. È un brano calmo e intimo che ascoltandolo ti dà l’impressione di vedere Franco 126 con la chitarra in mano che dedica Blue Jeans alla sua ex.



6 a A domani di Amill Leonardo. Per comprendere la canzone credo che guardare il video sia fondamentale, perché nel video troviamo la partecipazione di alcuni familiari di Amill che affronta il tema dell’integrazione e dell’emarginazione e le paure e i pregiudizi che nascono dalla distanza e dalla diversità di culture.
E Amill lo fa in prima persona raccontando la storia tra lui, che ha origini marocchine, e la sua compagna Francesca di origine italiana.
Apprezzo molto questo tipo di approccio a un tema delicato e per certi versi spesso mal raccontato e il coraggio di Amill di farlo utilizzando, non solo la sua storia personale, ma anche la sua stessa famiglia.

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