Spotify vuole lanciare un software anti plagio

Quante volte hai ascoltato brani che si assomigliano in modo particolare e che potrebbero creare il sospetto o la certezza di eventuali plagi? Spotify ha deciso di creare un software in grado di avvisare preventivamente autori e compositori circa eventuali corrispondenze tra le proprie opere inedite e altre già pubblicate.


L’intelligenza artificiale, chiamata Plagiarism Risk Detector And Interface sarebbe in grado di analizzare gli spartiti e confrontarli con i brani già presenti nel catalogo di Spotify. Come funziona? Il software analizza le melodie e le armonie delle canzoni già edite, le confronta con quelle indicate sul pentagramma e lancia un avviso indicando diversi livelli di rischio, seguendo una sorta di scala di valori di somiglianza, quindi dai più bassi ai più alti.



Questo strumento potrebbe essere utilizzato in due modi:

– preventivo per permettere agli autori di verificare la completa originalità delle proprie canzoni
– difensivo per cercare nuovi plagi

Il software funzionerà in tempo reale e permetterà agli utenti di ascoltare i brani presenti in archivio e le eventuali corrispondenze.


Se questo software verrà approvato ed entrerà in funzione saranno cazzi. Chiunque, famoso o meno, si “ispirerà” a un altro artista (famoso o meno) verrà di fatto sgamato non solo da Spotify, ma tutti gli utenti della piattaforma. Quindi addio plagi presunti o sospetti, ci saranno solo plagi reali.

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