La pagella delle uscite settimanali

8 a Radio Modem di Blue Virus. Un mixtape che nasce con un’idea originale: una sorta di radio, Radio Modem appunto, che passa solo brani di Blue Virus e dei suoi ospiti Omega Storie, Solo Ap, Frankie Flow, Eddy Veerus, Nick Sick, Paska, BInkay, Mostro e Safe. Il prodotto è vario, esattamente come varie sono le canzoni che passano in radio, e così troviamo brani forti, di impatto e brani dal sapore più intimo, intenso e personale. Il tutto è ovviamente accompagnato da ottime produzioni e dall’ottima capacità di scrittura e srorytelling di Blue Virus, che in questo mixtape ci presenta varie sfaccettature e caratteristiche della sua sfera artistica, ma anche personale.

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6 a Il cielo non è un limite di Myss Keta. Il titolo sembra portarci al lockdown dei mesi scorsi, quando, chiusi nelle nostre case, guardavamo il cielo dalla finestra. Il nuovo progetto di Myss Keta si compone di 7 tracce e possiamo dire che sia un lavoro più maturo rispetto a Paprika, Myss Keta inizia a giocare con lingue diverse, come il tedesco e il greco antico, ritmi e tematiche differenti legate insieme dal suo stile da performer. È sicuramente un Ep che stupisce, ma ovviamente devi apprezzare lo stile di Myss Keta.

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6 a Dare Gas (Veloce) di Quentin40. Quentin40, dopo la firma con Island Records, torna con Dare Gas (Veloce), che segna il suo ritorno ma, al tempo stesso, rappresenta l’inizio di un percorso nuovo. Non è più il Quentin40 di Thoiry, o Giovane 1, sembra aver cambiato registro e ci propone un brano che rivela una nuova sensibilità, un racconto maturo e definito del proprio mondo interiore. Una mossa coraggiosa, ma che lascia perplessi, perché il brano è sì buono, ma privo di quell’energia che ti aspetti da Quentin40. Lui racconta: “Dopo non essere riuscito ad ottenere risultati per molto tempo, ho cominciato a pensare che l’unico modo per tirare fuori qualcosa in più fosse affidarmi al mio cuore, a quello che sento davvero, seguire ció che smuove le mie emozioni quando mi rapporto alla musica. È difficile trovare le parole per spiegare quello che la vita non mi ha dato, parole dettate da odio e rancori. Ho cominciato a sentire sempre di più dentro di me, che non avrebbe portato a nulla.”

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7 a Don’t Worry dei Boomdabash. Se c’è una cosa che i Boomdabash sanno fare sono le hit e i dischi di platino e Don’t Worry, nonostante abbia un mood decisamente meno festaiolo di Karaoke, è una hit. Grazie ad un sound coinvolgente caratterizzato da una melodia incalzante che si arricchisce del prezioso contributo di uno speciale coro di bambini,” Don’t worry” rimane nelle orecchie sin dal primo ascolto, un pezzo contraddistinto da quella energia specifica del gruppo in grado di darci forza e coraggio, in cui melodie reggae e pop si mescolano perfettamente in un tutt’uno davvero inedito e sorprendente, ben esprimendo il grido di speranza comune a tutti noi. Un’ atmosfera avvolgente scandita dal dolce suono di un pianoforte e da una batteria lascia spazio all’immaginario del gruppo dando vita ad una canzone di grande impatto che ben rispecchia l’inconfondibile grinta che da sempre caratterizza il gruppo, una delle migliori reggae band del panorama musicale italiano.

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7 a Traccia 01 di Maruego. Il brano
rappresenta la ricerca di un equilibrio tra le parti oscure e quelle luminose del suo percorso artistico e non solo.
Il successo tormentato, la volontà di farsi da parte per un po’ di tempo e, successivamente, quella di tornare alla musica; il suo rapporto con Dio e quello con il diavolo: sembra che in questa nuova fase, l’artista di Berrechid abbia preso confidenza anche con le proprie debolezze e sia pronto a farci i conti per completare la sua evoluzione e fortificare la sua corazza. Maruego, come è solito fare, in questo singolo esplora nuove sonorità e le amalgama alla perfezione con quelle che gli sono sempre appartenute. Il testo sottolinea la rottura con un certo tipo di passato e rivela una serie di aneddoti emblematici di vita vissuta.

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6 a Airbnb di Beba. Con questo pezzo, Beba ci propone una sorta di rap tagliente e diretto, dove le strofe sono serrate, mentre il ritornello è giocoso e travolgente, un po’ come la sigla dei cartoni animati. Nel singolo, Beba parla dei nostri giorni e del fatto che siamo costretti a casa e lei immagina di passare le sue giornate all’interno di una stanza lussuosa.

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8 a La depressione è un periodo dell’anno di Willie Peyote. Lo trovo assolutamente geniale nel modo in cui pone l’accento sulla depressione in quanto periodo dell’anno, e racconta lo scenario attuale. Willie Peyote tira in ballo diversi personaggi noti, più volte emersi durante la pandemia in una vera e propria analisi dissacrante, nella quale inserisce pure il tormentone estivo di Alessandra Amoroso e dei Boomdabash, Karaoke: “Voglia di ballare un reggae sulla spiaggia, il vuoto che hai in testa ti si legge in faccia. Fatti un bel video“.

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6 a Ragazzi nella nebbia di Mace feat. Irama e FSK Satellite. Una collaborazione imprevedibile, inaspettata, formata da universi apparentemente incompatibili, caratteristici di diversi stili musicali che però, fondendosi, hanno creato questo nuovo singolo. A un certo punto si passa dalla voce melodica di Irama alle urla di Taxi B e resti un attimo perplessa, ma alla fine il singolo, per quanto possa essere strano al primo ascolto, funziona. Non un capolavoro, ma non è malaccio.

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