Per Marracash il rap è un ambiente di pecoroni

Mi hanno copiato così tante idee, tanti flow, che ho capito che nel rap non c’è mio e tuo” diceva Marracash in Vendetta. E in effetti in Italia, soprattutto nel rap, prendiamo quello che va per la maggiore oltreoceano e lo portiamo qui, spesso coriandolo fedelmente. Così, se va lo street rap, abbiamo una schiera di street rapper, che poi magari la strada non l’hanno mai vista, se non in Gomorra. Se va il rapper che parla di droga e problemi psicologici o di ansia, allora si fa quella roba lì. Se no, nel dubbio la formula, soldi, droga, bitches, funziona sempre. Lo stesso vale per il sound. Appena qualcuno usa un suono che spacca e funziona, tutti a ruota lo seguono. E lo stile? Idem. Vanno gli occhiali da donna? Ok, tutti si mettono gli occhiali da donna. Se guardiamo il panorama rap italiano, sono pochi gli artisti che hanno uno stile loro, sia nella musica che nell’abbigliamento, e che vengono realmente identificati per questo. Fare la moda del resto è molto diversa dal seguirla. Uno la fa, gli altri fanno le pecore. O i pecoroni, come Ii chiama Marracash in un’intervista rilasciata ad Outpump.

“Quello del rap poi è l’ambiente più di pecoroni che abbia mai visto in vita mia. Se tu chiami un grafico a fare la copertina del disco e l’album fa successo, tutti gli altri chiameranno quel grafico. Se chiami un ingegnere del suono a fare il mix e hai successo, tutti chiameranno lui. Guarda la promozione di Persona: ho sdoganato i post lunghi con la tematica motivazionale. Erano contenuti sentiti, davvero scritti da me. Ora tutti con i post dalle caption lunghe, tutti con le immagini in bianco e nero, tutti con le foto dei featuring annunciati con i volti dei collaboratori in primo piano, uno per volta. Questo è il rap italiano. Il genere è terribilmente immaturo, a parte due o tre cose”.

È tutto un po’ un copia incolla. Quando la base dance ha funzionato, tutti a fare brani sulla dance anni ’90; quando eliminare i post dal proprio profilo Instagram ha generato hype per la prima volta, tutti a fare lo stesso e potremmo andare avanti all’infinito. Ora Travis Scott si è tolto da Instagram, in quanti si toglieranno da Instagram? Per il momento solo Nayt sembra irraggiungibile….

Fatto sta che il pubblico viene assuefatto da continui déjà vu, da un qualcosa fatto da altri e riproposto. Fatto oltreoceano o fatto in Italia, oggi o 10 anni fa, l’importante è che funzioni. Sostanzialmente vedo poca arte e pochi artisti, pochi dischi che ti prendono dall’inizio alla fine, che ti lasciano qualcosa e che possano durare nel tempo, solo tanti pecoroni, come li chiama Marra, e tanta fuffa. Hai presente quelle storielle fatte apposta per piacere ai bambini? Ecco, quelle.

Se per Marracash il rap italiano è un ambiente di pecoroni, per me è anche un ambiente di ipocriti e banderuole. Fanno (alcuni) quelli di strada e poi quando c’è da dare una mano si tirano indietro. Sputano contro tv, giornalisti o colleghi, ma alla prima occasione li vediamo in copertina, o a collaborare amabilmente insieme.

Lascia un commento