La pagella delle uscite della settimana

7 a RIOT di Izi. A un anno e mezzo di distanza da Aletheia, Izi torna con un album decisamente più aggressivo nei testi e nei suoni. Non a caso Riot significa rivolta, ribellione e una rivolta non la fai sottovoce, anche se per Izi la rivolta è il linguaggio di chi non viene ascoltato. Il disco è abbastanza eterogeneo, nonostante le sonorità siano decisamente varie e spaziano dalla trap, alla dance, alla house, fino a toccare ritmi latini, ma decisamente aggressive. Così come pungenti, forti e aggressive sono per certi versi le sue parole. RIOT è un disco difficile per certi versi da assimilare, ma decisamente meno “pesante” rispetto a Pizzicato. Tuttavia trovo 16 featuring in sole 13 tracce decisamente troppi, nonostante tutti gli ospiti siano entrati perfettamente nel mood di Izi e da questo punto di vista è stato fatto un lavoro davvero incredibile.

7 a Anima Mundi di Axos. Il disco si basa in parte sul concetto filosofico di Jung, Anima Mundi, e su un leit motiv ben preciso: l’influenza che ognuno di noi ha sull’altro, che ne sia consapevole o meno. Il tutto raccontato attraverso parole che lasciano il segno e tematiche profonde in un’alternanza di brani più rabbiosi ed altri pieni di delicatezza, su basi che spaziano dal rap, alla trap, al rock, alla Lo-Fi, fino ad arrivare all’elettronica.
E così testi forti si altarnano a veri e propri flussi di coscienza dove sentiamo chiaramente l’influenza di The Doors, Joy Division, System of a Down e XXX, Johnny Cash e Amy Winehouse.
Trovo molto azzeccata la scelta dei featuring, pochi ma buoni, che vanno ad esaltare tre sonorità che troviamo nel disco. Abbiamo la malinconica Hallelujah con Rosa Chemical, la delicata Settimo Cielo con Ghemon e l’ipnotica 50mila Baci che vede la collaborazione del produttore Kina.

8 a La Maggior Parte di Claver Gold. Non è un disco vero e proprio, ma sicuramente è una grande e gradita sorpresa per tutti i fan di Claver Gold, che ha deciso di raccogliere i brani più significativi della sua discografia e metterli per la prima volta su Spotify, ovviamente non tutti, ma la maggior parte.

7 a Napoli 51 di Nicola Siciliano. È  un lavoro che mette a fuoco le capacità nella scrittura e nelle produzioni di Nicola Siciliano, andando a definire uno stile che si muove con grande libertà tra generi, sonorità e riferimenti differenti.
Nel disco, Nicola Siciliano espande la ricerca stilistica avviata dalla prima parte del disco, miscelando con originalità elementi che provengono da molteplici mondi sonori, con una maturità difficilmente riscontrabile tra gli artisti della sua età: trap, trap soul, hip hop, funk, grime, dancehall, jazz (in “Zen” l’artista ha coinvolto gli strumenti di importanti musicisti della scena acid jazz milanese) e naturalmente le sonorità tradizionali di Napoli vengono sapientemente dosati e mescolati insieme diventando un unico suono.
Le tematiche affrontate da Siciliano e dai suoi ospiti spaziano dall’amore ai rapporti umani catturati nella loro evoluzione, e ancora i momenti e le emozioni vissuti in quarantena e naturalmente il suo quartiere, raccontato nelle difficoltà dei suoi abitanti, nel ruolo di incoraggiamento e di spirito di rivalsa che il giovane artista percepisce di esercitare e nel legame viscerale provato da Nicola verso le proprie origini.

7 a Bottiglie Privè di Sfera Ebbasta. È forse il singolo che non ti saresti aspettato da Sfera Ebbasta che in un certo senso si toglie la maschera e si mette a nudo, ma non completamente, è un po’ come se restasse in mutande. In Bottiglie Privè Sfera riflette pubblicamente su come siano cambiate le cose, le persone e i rapporti in questi quattro anni. È la prima volta, dopo un’ascesa tanto vertiginosa da portarlo a collaborare con i più grandi artisti del mondo, che si ferma a riflettere per guardare quale sia stato il prezzo da pagare e cosa sia rimasto dei sogni con cui era partito. Dal punto di vista sonoro, Charlie Charles, che aveva paura di ripetersi, sceglie di partire da un giro di pianoforte, quanto di più distante ci sia dalle affermate formule vincenti del passato per dare subito un sapore diverso a FAMOSO.

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