La pagella delle uscite settimanali

7 a Bloody Vinyl 3 di Slait, tha Supreme, Young Miles e Low Kidd. Prendi 4 dei producer più forti della scena e una bella carrellata di artisti, frullali insieme a sonorità che spaziano dal rap, al pop, alla dance, al punk, fino alla trap e all’elettronica e ottieni Bloody Vinyl 3. È disco estremamente vario, non solo dal punto di vista sonoro, ma anche da quello delle tematiche e delle combo inedite. Un disco fatto sicuramente per colpire e lasciare il segno, dove senti un Madman su una base che vira verso dance e la techno, un Salmo insieme a Taxi B e Lazza, Madame e Massimo Pericolo alternarsi sulla stessa traccia. È sicuramente un progetto ambizioso e coraggioso, ben riuscito, ma che lascia un po’ di amaro in bocca. Vicino a tracce, che per le rime dei loro protagonisti e per le sonorità, lasciano sicuramente il segno, ce ne sono altre deboli che skippi volentieri. Forse l’aver messo insieme artisti così diversi con sonorità spesso azzardate, se da una parte ha raggiunto l’obiettivo di conquistare un vasto range di pubblico, dall’altra risulta eccessivo.




6 e 1/2 a El Puto Mundo di VillaBanks. È un album che rappresenta interamente l’universo musicale di VillaBanks  e mette in luce le peculiarità con cui si è fatto conoscere e apprezzare negli ultimi anni, grazie a uno stile immediatamente riconoscibile e personale, che strizza l’occhio alla musica d’oltreoceano e si presenta come un tripudio di sonorità diverse provenienti dal mondo e dai luoghi in cui ha vissuto durante l’adolescenza, dall’Italia a New York, da Parigi a Palma de Maiorca. Gli argomenti che da sempre lo hanno contraddistinto tornano forti e ancora più vividi in questo disco, dall’amore alla sessualità, dall’amicizia alla diversità e alla necessità di liberarsi da sovrastrutture fisiche e mentali. La naturalezza con cui l’artista riesce a raccontare la vita a 360°, cogliendone anche gli aspetti più contraddittori, spicca in Todo, il brano più intimo dell’intero album, una confessione a cuore aperto in cui VillaBanks si racconta senza filtri, senza aver paura di mostrare le proprie debolezze e fragilità.
Il disco si chiude con allegria e leggerezza grazie al singolo omonimo El puto mundo e a Outro, che sancisce la degna conclusione dell’intero progetto. È un disco abbastanza completo, nel quale l’artista ha voluto mettere in tavola tutte le sue caratteristiche principali, ma è come se mancasse di quel qualcosa che ti resta e che riesca a renderlo indelebile nella mente di chi lo ascolta.



8 a Fendt Caravan di Speranza. Speranza ci propone un singolo che è un banger potente, energico e cattivo. Nel suo stile urlato e incazzato Speranza colpisce l’ascoltatore e fa centro in pieno.
Il singolo, che arriva a due settimane di distanza da Iris, anticipa ufficialmente il primo album di Speranza, L’ultimo a morire, che uscirà il 16 ottobre per Sugar Music e che vanta le collaborazioni di Tedua, Guè Pequeno, Massimo Pericolo, Rocco Gitano e Kofs.



7 a O Male di Livio Cori feat. Giaime. È il terzo singolo del nuovo album di Livio Cori, Femmena, che si sta svelando al pubblico brano dopo brano, con l’uscita di un nuovo singolo ogni due settimane. Nella canzone è ospite Giaime, rapper che Livio Cori ha conosciuto a Milano circa due anni fa e con cui è nata un’amicizia.
Su una produzione musicale tropical-R’n’B, in O male Livio Cori fonde i due stili canori che hanno dato un’impronta unica al suo: la melodia, infatti, da una parte si rifà al grande repertorio napoletano e dall’altra alla black music. Dopo la sua strofa, tocca al rap contemporaneo di Giaime che contribuisce a raccontare la storia, dal punto di vista maschile, di una donna che cerca rifugio in un amante perché ha una relazione “ufficiale” molto tormentata a cui, però, non riesce a mettere fine. Così, l’amante vive in maniera negativa questo rapporto “clandestino” e, nonostante sia affascinato dalla donna, la definisce “il male”.



7 a C’hai ragione tu di Gianni Bismark feat. Emma. Il brano si concentra sulla storia d’amore dei due protagonisti, una passione nostalgica in cui il riferimento linguistico a Franco Califano sia di Bismark che di Emma diventa il timbro distintivo. I due protagonisti dialogano, avvicendandosi tra accuse dettate dalla gelosia e dalle incomprensioni, in un immaginario in cui Roma fa da cornice a questi ricordi nostalgici. Una passione che li ha portati ad amarsi e poi scontrarsi, a perdersi e poi chiedersi cosa sarebbe successo se non si fossero lasciati andare. Un duetto destinato a diventare la colonna sonora della giovane Roma, un inno d’amore per i ragazzi di Trinità dei Monti e che colpisce sia per il ritmo trascinante, sia per il fatto di sentire Gianni Bismark confrontarsi con uno stile e un flow inediti in un brano che è una vera e propria ballata.



5 a 64 Bars di Anna per Red Bull. Ora Anna ha tutti gli occhi puntati addosso. Dopo l’exploit di Bando e i successivi 5 remix siamo tutti curiosi di vedere se davvero ci sa fare, oppure se è una meteora. Nelle collaborazioni di questi mesi, penso anche al feat. con Ghali o a quello con la DPG, non ha spaccato e non si è dimostrata all’altezza del successo ottenuto con Bando. Ora, sulla produzione di Night Skinny, si dà da fare, nonostante le sue rime siano piuttosto banali e ascoltandole pensi “sì, ok, ma dove sono le barre?”, diamole il beneficio del dubbio e vediamo cosa saprà fare nel nuovo singolo con Guè Pequeno. Perché se dovessimo basarci solo queste 64 Bars, pur apprezzando l’impegno, avremmo la conferma di quanto il suo repentino successo sia soltanto un fuoco di paglia.

https://youtu.be/PfjXcjvR16U

Trovi tutte le altre uscite della settimana qui.

Lascia un commento