I 5 migliori stage diving della storia

24 Agosto 2020

Ah che bello lo stage diving, buttarsi tra la folla dalle più disparate altezze, come se stessi volando, sicuro che i tuoi fan ti prenderanno al volo e ti abbacciaranno come quando a fine giornata cadi nelle braccia di Morfeo.
Peccato che non sempre va così. Epico è stato lo stage diving di Morgan in una discoteca di Bari: lui si lancia, ma il pubblico si scansa e frana per terra. Avrà chiesto “che succede”?

Stessa sorte è capitata a Boss Doms lo scorso anno. Lui, che ama lanciarsi tra la folla durante i live con Achille Lauro, ha fatto male i conti ed è volato per terra.

È andata male anche a Manuel Agnelli. A un concerto degli Afterhours, Manuel Agnelli si tuffò, salvo poi ritrovarsi con i pantaloni in pelle strappati e una fan intenta a strattonargli i genitali.

Iggy Pop, alla veneranda età di 71 anni, al Montreux Jazz Festival del 2018, ha fatto tuffo fantastico ma sfortunato: dopo essersi lanciato sulla folla, ha perso un dente. È andata peggio a Sid Wilson, che durante il live di apertura del Mayhem Festival del 2008 tenutosi ad Auburn, nello Stato di Washington (USA), Wilson si fratturò entrambi i talloni nel tentativo (mal riuscito) di atterrare sulla folla, e da quel momento in poi dovette esibirsi in sedia a rotelle per diverso tempo.

È finita peggio per George Watsky, che con il suo tuffo da 12 metri, oltre ad essersi ferito, ha rotto un braccio a un fan.

Non sempre, però, gli stage diving finiscono male, alcuni restano nella storia, come quello del frontman dei Boy Hits Car, Cregg Rondell che nel 2005 si è arrampicato sulla struttura che sorreggeva le enormi casse appese a penzoloni sopra al palco
e si è lanciato con un vero e proprio salto nel vuoto da un’altezza di oltre 20 metri. Forse per le conoscenze acquisite grazie al suo secondo lavoro come stuntman o forse per un miracolo, Rondell la scampò senza un graffio.