Achille Lauro: censurato il cartellone pubblicitario di 1990

Dopo Salmo, il cui cartellone pubblicitario che sponsorizzava il Playlist Tour è stato censurato dalle strade di Milano, è ora il turno di Achille Lauro.

L’artista ha infatti denunciato di essere stato censurato per un’immagine da affiggere sui muri di Corso Como a Milano. “Questa è l’immagine che avreste visto oggi nel maxi-cartellone di Corso Como a Milano ma la pesante mano della censura delle pubbliche affissioni lo ha impedito. Io invece la regalo a tutti voi e come sempre me ne frego“, ha scritto Lauro sul suo profilo Instagram.

 

 

 

https://www.instagram.com/p/CC9PSMTIsh8/?igshid=b7oule8z71cs

 

 

 

L’immagine censurata vede Achille Lauro in versione Barbie gender fluid messo in croce sulle Big Bubble, come Gesù Cristo. Un’immagine apparentemente innocente, ma dal forte significato provocatorio. È come se le persone ritenute “diverse” venissero metaforicamente messe in croce proprio per la loro diversità, che in realtà, come dice da anni Lauro, è un punto di forza.
È normale che in Paese cattolico con tanto di Vaticano una foto che ritrae la croce venga censurata e non affissa in pieno centro, perché se vogliamo potrebbe “urtare” la sensibilità di alcuni. Ma quante immagini vediamo regolarmente sui social, in tv, sui giornali, nei film che possono urtare e anche in modo maggiore la sensibilità del pubblico? Se un film è un’opera artistica, non può esserlo anche un cartellone pubblicitario? Perché arrivare a censurare e a puntare il dito sempre e solo contro la musica?

Il cartellone originale e censurato è stato sostituito da un altro decisamente più adatto alle famiglie, che vede Barbie Achille Lauro cavalcare un Mini Pony.

 

 

https://www.instagram.com/p/CC-105kouaJ/?igshid=mapbmn4thw0p

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