Si può morire a 15 anni per emulare i trapper?

Quando era scoppiato il caso Corinaldo e la tv e i giornali avevano iniziato ad associare la trap con la droga, insinuando come la musica inneggiasse all’uso di sostanze stupefacenti, ho sempre preso le distanze da questa frettolosa e conveniente affermazione. Ogni genere musicale ha la sua droga, così come ogni epoca. Si è passati dall’eroina degli anni ’80, alla cocaina, all’erba tipica del rap e del reggae, alle pasticche della techno, alla codeina e allo Xanax della trap.

 

Due giorni fa due ragazzi di 15 e 16 anni, Gianluca e Flavio, sono stati trovati morti dai rispettivi genitori la mattina di martedì 7 luglio, dopo aver passato la serata precedente insieme a Terni. Ad ucciderli sarebbe stato un mix di droghe.

Uno dei due ragazzi si sarebbe sentito male davanti agli amici, vomitando sostanze biancastre, ma l’allarme dei coetanei non è scattato, sono deceduti dopo essere tornati a casa. A scoprire i loro corpi senza vita sono state le loro famiglie. Alcuni dei loro compagni hanno parlato di codeina: “Ho sentito dei loro compagni che cercavano la codeina, l’avranno sentito in uno di questi video di trapper che circolano oggi, magari per farsi un po’ ganzi, alla fine hanno 15 anni“, hanno dichiarato al Tg1.

 

Loro pensavano di comprare codeina, forse per emulare i trapper, lo spacciatore gli ha venduto del metadone per soli 15€.

 

È agghiacciante sentire un loro amico dire “ho sentito dei loro compagni che cercavano la codeina, l’avranno sentito in uno di questi video di trapper che circolano oggi“, pensare che davvero la musica possa aver avuto un qualche ruolo in questa tragedia. A 15 anni non hai la testa per capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, né per distinguere la realtà da quello che senti cantare dai tuoi idoli, o capire cosa ti sta venendo uno spacciatore, non sei abbastanza scaltro, né tanto meno esperto.
Il problema è che siamo arrivati al punto che, non solo si canta di droga, ma la si mostra tranquillamente sui social e i ragazzini vedono, assimilinano, emulano.

Dalle canne, alla purple drunk, fino all’eroina esibita senza problemi dalla FSK. Certe cose non dovrebbero essere mostrate pubblicamente, mi dirai Curt Kobain si faceva sul palco, ti dirò sì e chissà quanti hanno fatto come lui e sono morti di overdose. Ora ci ritroveremo davanti all’ennesimo caso mediatico che punterà il dito contro la trap, dimenticandosi completamente che musica e droga sono sempre andate a braccetto e imputando la morte di Gianluca e Flavio alla trap. Forse la trap ha davvero giocato un ruolo in questo, sicuramente se non avessero sentito parlare di codeina dai loro idoli non l’avrebbero cercata, ma magari avrebbero cercato altro, chi può dirlo. La musica non deve giocare un ruolo educativo, ma con l’esposizione mediatica e la facilità di reperire informazioni che abbiamo oggi, forse certe cose non andrebbero esibite sui social.

Lascia un commento