21 giugno 2020: #senzamusica

Oggi (21 giugno) in tutta Italia si celebra per la prima volta la FESTA #SENZAMUSICA, una risposta del settore per far riflettere la politica e l’opinione pubblica sulle conseguenze della recente emergenza sanitaria che si è presto trasformata, come previsto, in emergenza economica. Ma non solo, il messaggio rivolto al Governo e al Parlamento è molto preciso: gli emendamenti per affrontare l’emergenza ci sono, li abbiamo raccolti in un unico pacchetto, contengono proposte concrete, la quasi totalità delle quali non sono state prese in considerazione dal Governo e chiediamo con forza che vengano messe in discussione e approvate dal Parlamento.

 

Allo scoccare della mezzanotte, tra il 20 e il 21 giugno, è comparso sui profili di tantissimi artisti e addetti ai lavori un brano che in realtà contiene solo rumore bianco, il brano dell’artista #senzamusica, pubblicato dall’etichetta #iolavoroconlamusica, è un’operazione provocatoria – al limite del situazionismo – che a tratti si veste da monito: ecco come suona la vita senza musica.

 

 

 

 

Un’iniziativa ideata dal coordinamento di artisti di #iolavoroconlamusica e da La Musica Che Gira, promossa e sostenuta dal Forum dell’Arte e dello Spettacolo.

 

Alle 12.00, in piazza Duomo a Milano, un flash mob ha visto protagonisti volti noti del mondo della musica (Manuel Agnelli, Calibro 35, Cosmo, Dente, Diodato, Ghemon, Mauro Ermanno Giovanardi, Lino Gitto, Lodo Guenzi, Levante, Andrea Poggio, Wrongonyou, Angelo Trabace, Giovanni Truppi, Saturnino, Selton, The Winstons) e una rappresentanza delle figure professionali del settore musica. Il silenzio è stato il protagonista della manifestazione estemporanea, il fil rouge che lega le iniziative che in questa giornata tradizionalmente dedicata alla musica vogliono accendere i riflettori su un settore che non è stato invitato ufficialmente agli Stati Generali dell’Economia, a dimostrazione del fatto che il Governo ancora una volta stenta a riconoscerne il valore economico e produttivo; che è in parte escluso dalle politiche del MIBACT; che non può ancora contare nessuna certezza sugli aiuti previsti per i prossimi mesi, mesi che saranno all’insegna di una ripartenza tutt’altro che facilmente sostenibile.  

 

 

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All’interno dei concerti previsti per la Festa della Musica gli artisti ci saranno eccome, ma come forma di Resistenza e per permettere a tutti i lavoratori, che il 21 giugno 2020 torneranno (moltissimi per la prima volta) a lavorare, di provare a  ricominciare. Per questo l’appello agli organizzatori di tutta Italia della Festa della Musica è di  creare alle 22 un momento prezioso di riflessione e di silenzio che sia di Festa #senzamusica per unire simbolicamente l’intero paese e  far comprendere alle persone e alle istituzioni che dietro ogni disco e a ogni live, in ogni spazio culturale, in ogni Festival o Live Club, nei grandi eventi, negli stadi, nei palazzetti o nelle feste di piazza che animano tutto il Bel Paese, c’è il lavoro di una squadra di persone formata da tantissimi lavoratori che meritano la stessa dignità dei lavoratori degli altri settori.

 

La mobilitazione è solo l’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di determinare il riconoscimento di un settore per le sue specificità produttive e culturali.

 

 

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