La pagella delle uscite settimanali

8 a Gemelli di Ernia. Si può dire che Gemelli sia uno dei migliori dischi del 2020? Forse è prematuro, ma sicuramente Ernia ha fatto un ottimo lavoro e Gemelli è il miglior disco della sua carriera. Si percepisce come sia stato scritto e concepito mosso più dalla passione artistica nel voler sperimentare vari suoni che lo appassionano che da un progetto statico, pensato e creato ad hoc. Gemelli contiene la dualità di Ernia, il suo saper passare da brani più soft ad altri più duri e diretti, mettendo in gioco se stesso e la sua grande capacità di scrittura. Gemelli è un disco che ti cattura, traccia dopo traccia  che non ti stanca e non ti fa dire “questa la skippo”. È un album hip hop in tutte le sue sfumature, dal rap italiano anni 2000 alla west coast americana, c’è davvero tutto.

 

 

 

 

6 a Popülar di Young Slash. Popülar arriva dopo un silenzio di un anno, un album ricco di riflessioni, intimo e personale che segna la crescita di Young Slash. Il titolo nasce dal concept di “popolare”, inteso in entrambe le sue sfaccettature: da una parte il ritratto della vita di strada, di quartiere, di quanto si può vivere e sperimentare ai margini delle città – al centro del disco infatti la sua Utri, quartiere della periferia di Genova – dall’altra la tensione verso il successo, la popolarità, uno sguardo al futuro accompagnato da una forte voglia di rivalsa. L’album racchiude storie molto personali raccontate con sincerità e con spirito critico nei confronti delle difficoltà che il giovane rapper ha dovuto incontrare, un vissuto non facile che Andrea non ha paura di affrontare con gli altri ed in primis con sé stesso. Nei suoi brani Young Slash esprime la doppia anima del quartiere, da un lato il forte senso di comunità che si crea tra chi vive certe esperienze e dall’altro un senso di diffidenza nei confronti delle persone da cui è difficile liberarsi. Il racconto crudo del suo passato convive però con una visione positiva del futuro, un invito alla speranza e a non arrendersi di fronte alla mancanza di mezzi. L’unica nota dolente di Popülar è la totale assenza di cambiamenti dal punto stilistico, Young Slash mantiene un flow pressoché monocorde in tutte le tracce, dove gli unici momenti diversi sono dati dagli ospiti del progetto. Purtroppo questo fattore rende Popülar abbastanza noioso.

 

 

 

 

7 a Elementi Ep di Young Signorino. Dov’è finito il Signorino di Mhh ha ha ha? E quello di Dolce Droga? Non c’è più e ha lanciato il posto a un Signorino decisamente più cantautorale, un qualcosa che non ha niente a che vedere con il trash del passato. Elementi Ep si compone di poche tracce nelle quali Young Signorino alterna racconti cupi a momenti di speranza e serenità come se si fosse in momento buio e ne fosse uscito.

 

 

 

 

7 Bam Bam Twist di Achille Lauro. Achille Lauro passa dal rock anni ’70, agli anni ’90 al twist, continua a fare salti generazionali e a portare in auge suoni del passato e questa volta lo fa con il twist reso iconico da John Travolta e Uma Thurman in Pulp Fiction. Bam Bam Twist è un brano che scorre liscio, con le solite frasi alla Achille Lauro, quelle parole che sembrano essere messe lì a caso e che ti evocano un immaginario preciso, non è eccellente ma fa il suo dovere: uscire dagli schemi dei trend del momento e farti ballare.

 

 

 

 

6 a Àndale di Emis Killa e Westside Gunn. In Ándale, brano puramente rap prodotto da 2nd Roof, Emis Killa torna idealmente alla musica degli esordi ripercorrendone i suoni e lo stile, sviluppati in questo brano in un flow decisamente più maturo e moderno. Il featuring con la leggenda dello street rap americano WestSide Gunn dona alla canzone un respiro internazionale che la candida a hit dei quartieri della periferia di tutto il mondo. Sinceramente mi aspettavo di più da questa collaborazione, quello che fa storcere un po’ il naso al primo ascolto è sicuramente la scelta del beat che sembra poco azzeccarci con il mood del brano.

 

 

 

 

7 a Te lo prometto di Il Tre. Prodotto da Tom Beaver, Te lo prometto è un brano dai ritmi trascinanti su cui il rapper riflette su quanto sia importante continuare a coltivare le piccole cose, l’attaccamento alla famiglia e agli amici di sempre, il rimanere sempre fedeli a sé stessi nonostante i cambiamenti che bisogna affrontare nella vita. Il Tre passa da parti rappate, quasi parlate a un ritornello cantato su un tappeto sonoro che stringe l’occhio alla dance fino ad arrivare a una strofa rappata in modo veloce e decisamente incisivo e tutti questi cambiamenti stilistici risultano in perfetta armonia tra loro e dimostrano la sua versatilità.

 

 

 

 

6 a AUTOSTOP di Shade. Shade ha annunciato con un freestyle il suo nuovo singolo uscito il 16 giugno. Nel video Shade mostra ancora una volta le sue capacità di cimentarsi in più generi musicali, dal rap al pop, e di usare benissimo le parole. Rappando in 10 stili diversi in un solo minuto e usando le basi delle hit internazionali e italiani del momento, Shade riesce a cambiare modo di cantare tra una canzone e l’altra nascondendo tra le parole indizi sul titolo del singolo.
AUTOSTOP è stata prodotto da JARO in collaborazione con il team di Itaca e rappresenta il desiderio di staccare, di cercare qualcosa di speciale. Che sia il mare, la persona giusta o anche solo la felicità. Ed è proprio l’estate, questa più delle altre, il momento giusto per ripartire e trovare ciò che si cerca, soprattutto in questo periodo. AUTOSTOP è la hit estiva di Shade e fa esattamente quello che deve fare, ovvero evocare immagini tipiche dell’estate con un ritornello cantato che sicuramente sentiremo da qui a settembre. Quello che dispiace di Shade, ascoltando le sue hit estive, è la quasi totale assenza di rap relegato ormai a brevi freestyle e l’aver sposato sonorità e flow decisamente pop per quanto concerne i suoi singoli ufficiali. Sarebbe stato interessante vederlo fare un percorso artistico più rap e meno canzonetta.

 

 

 

 

7 a Bitch di Joe Scacchi feat. Rosa Chemical. La canzone segna la prima collaborazione tra i dei due artisti che sono tra le migliori novità del panorama musicale italiano, su una produzione a quattro mani degli astri nascenti No Label e Nikeninja. Un unione di quattro personalità forti e distinte che si amalgamano in un brano crudo, potente con sonorità violente e scure.
Bitch nasce originariamente come pezzo tra Joe Scacchi e No Label che hanno pensato poi di invitare Rosa Chemical e Nikeninja vista l’atmosfera creata con la prima versione. Una volta mandata la strumentale, l’artista di Torino ha scritto e registrato nel giro di 24 ore la sua strofa a cui poi si è aggiunta la produzione di Nikeninja a dimostrazione dell’unione forte che c’è nella nuova scena anche tra le collaborazioni inedite. Il risultato è un brano cupo con un immaginario quasi techno e con un testo che riprende molte delle tematiche tipiche della trap fatte di frasi quasi senza senso e parole ripetute ma rese decisamente più inedite dal beat e dal flow dei due artisti, in un mix tra FSK, Dark Polo Gang e Achille Lauro.

 

 

 

 

6 a In Piazza di Paky feat. Shiva.
In Piazza, prodotta da Kermit, racconta il desiderio di rivalsa, il passato difficile e il presente costellato di successi. Nelle parole dei due rapper ritroviamo un forte senso di appartenenza verso quelle strade e quei palazzoni che li hanno visti crescere e che non intendono mollare proprio ora che ce l’hanno fatta (“Oggi sto in piazza coi miei / Domani pure, fratè, non lo so”). Paky e Shiva si definiscono la Serie A della nuova scena del rap italiano, ma, nonostante la loro fama e i soldi, non hanno intenzione di dimenticare le loro origini, le loro radici e il loro passato di strada. Insomma siamo davanti a uno dei soliti cliché triti e ritriti in anni e anni di rap con un immaginario e un flow più “allegro” e meno street.

 

 

 

 

Tra le uscite della settimana, ti segnalo BLANCO che ha pubblicato per Island Records il singolo Belladonna. Il brano nasce da un flusso di coscienza mosso dall’inarrestabile voglia di fare musica che spinge BLANCO a scrivere in certi momenti. L’idea del brano ha inizio da una riflessione sui rapporti tossici in amore e in amicizia resa, poi, dal racconto surreale ed estremizzato del legame tra due persone, un legame vissuto senza equilibrio dove i protagonisti scelgono deliberatamente di distruggersi, da un lato l’oppressione dall’altra la metafora dell’avvelenamento. Belladonna (Adieu) racconta quel filo sottile che divide l’amore dall’odio nei rapporti disfunzionali senza banalizzarne le dinamiche ma con un racconto crudo e diretto accompagnato dalla potenza della produzione di Michelangelo.

BLANCO, all’anagrafe Riccardo, classe 2003, è un artista di Brescia e nonostante la giovanissima età viene notato da Island Records, diventando una tra le più giovani promesse di Universal Music.

 

 

 

 

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