A due anni dalla sua morte cosa ci resta di XXXTentacion?

“Muoiono tutti nei loro incubi”, Everybody dies in their nightmares, si intitolava uno dei primi successi di XXXTentacion. L’incubo è diventato realtà nel pomeriggio di lunedì 18 giugno 2018, quando il rapper americano, 20 anni, è stato ucciso a Miami. Per settimane i media di tutto il mondo hanno parlato della morte di XXXTentacion paventando anche la possibilità che si trattasse solo di una messa in scena, una mossa di marketing architettata per promuovere il suo prossimo singolo e per settimane i suoi fan si sono aggrappati a questa ipotesi che con il passare del tempo si è fatta sempre più labile. XXXTentacion è morto, ma è diventato una giovane leggenda, tanto da far dimenticare le violenze commesse e dichiarate da lui stesso pochi mesi prima di morire.

 

 

 

 
In un audio che risale al 2016 e reso noto solo dopo la sua morte, XXXTentation confessa di aver picchiato la sua ex fidanzata, mentre lei era incinta. “Ho messo la fonte della mia felicità in un’altra persona, e questo è un errore non è vero? Ma lei continuava a sbagliare, ha continuato finché non ho iniziato a punirla. Ho iniziato a punirla perché faceva degli errori, e da quel punto in poi è andato tutto male. Adesso è spaventata, è spaventata per la sua vita. E la capisco. Se dovesse farmi altri scherzi ucciderò quella troia“.

 

Persino Spotify aveva deciso, dopo l’introduzione di un nuovo articolo nel codice di condotta della piattaforma dedicato a “Hate Content & Hateful Conduct”, di rimuovere tutta la musica di R. Kelly e XXXTentacion dalla propria piattaforma. La musica spesso parla di fatti al limite della criminalità, la storia è piena di artisti condannati e che sono stati in carcere, ma XXX Tentacion e R. Kelly hanno accuse pesanti, sono stati infatti più volte accusati per violenza sulle donne.

 

Nel frattempo è nato il figlio di XXXTentacion e lui è diventato a tutti gli effetti una leggenda della musica. Ed è questo il potere della musica: l’essere immortale. Di XXXTentacion oggi ricordiamo solo la sua musica e la morte di artista di soli 20 anni e non le violenze di cui è stato accusato e quella vita turbolenta che ha vissuto.

 

A 10 giorni esatti dalla sua tragica scomparsa è stato pubblicato il singolo SAD! ed è strano come la morte abbia spesso accompagnato la lirica del rapper così come i suoi video, ma questa volta vedere il video di SAD!aveva un sapore diverso, più amaro, quasi surreale e a tratti macabro.

 

 

 

 

Nel video XXXTentacion assiste al suo funerale e nonappena si avvicina alla bara che accoglie il suo corpo, viene travolto da esso e tra i due scatta una rissa che accompagna i 6 minuti del video. La morte, sotto forma di un’entità mascherata con voce cupa, baritonale, parla a un X seduto e gli dà un importante compito: insegnare agli umani l’amore e il compromesso anziché distruggere tutto ciò che hanno.

Forse, quando è stato girato il video, XXX era sulla strada della redenzione, del voler migliorare se stesso come persona per la vita turbolenta che ha vissuto, ma purtroppo questa vita non gli ha dato la possibilità e il tempo di farlo. La musica sopravvive alla vita terrena e resta immortale. E questa è l’unica certezza che ci rimane.

 

Due mesi dopo è uscito Falling Down, il  brano inedito di Lil Peep con la partecipazione di XXXTentacion. I due artisti ci avevano lavorato parecchi mesi prima, forse era solo un progetto ipotetico il loro, forse non l’avrebbero mai pubblicato o forse aspettavano solo il momento giusto per farlo. Purtroppo le loro vite si sono spezzate e non possiamo sapere se e quando l’avrebbero condiviso con il loro pubblico, ma la musica ha il potere di essere immortale e di rendere tali i suoi esponenti.

 

 

 

 

E di questi giovani artisti, scomparsi troppo presto, ci resta solo la musica e la consapevolezza che la loro morte  abbia contribuito a renderli due leggende.

La musica di XXXTentacion continua a vivere anche grazie a brani come School Shooters con Lil Wayne pubblicato il 10 aprile scorso.

 

 

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