Il rap in Giappone

L’hip hop giapponese, detto anche nip hop o j-hip hop, è nato intorno al 1983 quando Wild Style di Charlie Ahearn venne presentato a Tokyo. Il film puntava l’obiettivo sui writer, ma anche su alcuni MC della old school come Busy Bee e Double Trouble, alcuni DJ come Grandmaster Flash e breaker come quelli della Rock Steady Crew.

 

Negli anni ’90, il J rap sembrava orientato principalmente verso un pubblico adolescente, e l’hip hop entrò a far parte del mainstream musicale giapponese. Il primo brano di successo fu di Scha Dara Parr: Kon’ya wa Boogie Back.

 

 

 

 

Anche il rap giapponese ha ovviamente le sue icone, tra cui DJ Krush, considerato uno dei capostipiti dell’hip hop giapponese; Scha Dara Parr, un trio trio di veterani (MC Bose, Ani e DJ Shinco) conosciuto per il modo di fare scherzoso e per fare il verso a band come i Beastie Boys e I King Giddra, trio che ha vissuto negli Stati Uniti e che ha portato con sé sonorità influenzate dalla furia dei Public Enemy.

 

 

 

 

Per quanto riguarda la trap, invece, in Asia si è diffusa soprattutto negli ultimi anni a partire dal fenomeno del rapper indonesiano Rich Brian, il cui singolo “Dat $tick” è stato nel 2016 disco d’oro degli Usa.

 

 

 

 

In Giappone la trap è molto attiva anche se è molto diversa per contenuti da quella italiana, europea e statunitense. In Asia c’è un regime politico molto particolare che vieta rigorosamente testi e parole esplicite, così come l’uso di un linguaggio non consono. Le imprecazioni non sono per niente cool in Giappone, i trapper per i loro testi prendono spunto da alcune delle tematiche tradizionali come i soldi e le donne ma stanno molto attenti a non essere né espliciti né volgari.

 

Attualmente uno degli artisti rap più ascoltati in Giappone è Miyachi, la cui cifra stilistica è quella di prendere di mira gli stereotipi asiatico-americani con potentissime trappate.

 

 

 

 

Aklo è un altro artista molto famoso in Giappone, che nel 2014 è stato nominato come il miglior rapper su iTunes. Non solo, Aklo ha firmato anche la sigla di due serie di Netflix, Dead Stock e Smoking, con i suoi singoli Different Man e Dirty Work.

 

 

 

 

Se vuoi ascoltare un po’ di rap giapponese collegati alle 19.00 su Hot Block Radio, in replica il sabato alle 19.00.

 

 

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