Com’è Bimbi per strada, il nuovo singolo di Fedez?

A poche settimane dall’uscita di Problemi con tutti (Giuda), Fedez torna con un nuovo singolo Bimbi per strada nel quale rende omaggio a Children, la hit di Robert Miles uscita nel 1995 e che ha segnato diverse generazioni.

 

 

 

 

La domanda che in molti si sono posti in seguito all’annuncio di Bimbi per strada e allo spoiler che Fedez ha pubblicato sul suo profilo Instagram è: perché ora tutti prendono le hit degli anni ’90 per le proprie canzoni? Sembra infatti essere il trend del momento già cavalcato da diversi artisti. Il motivo per il quale Fedez ha scelto Children è duplice, da una parte il voler omaggiare Robert Miles deceduto tre anni fa, il 9 maggio del 2017 e dell’altra perché Children è un brano molto caro a Fedez che in qualche modo ha segnato il suo passaggio dall’infanzia all’adolescenza.

 

In Bimbi per strada, sulle note incalzanti di Children, Fedez sembra essere tornato alle origini, a quella voglia di fare musica per sfogo e per passione, senza quella pressione del dover dimostrare qualcosa o del doversi prendere uno spazio che ormai si è guadagnato da tempo e ascoltando le sue parole e il suo approccio sul beat si sente. Ancora una volta posso dire che questo lockdown ha giovato notevolmente a Fedez che anche con Bimbi per strada ci ha regalato una hit.

 

Non è però la hit estiva frivola piena dei soliti luoghi comuni, ma una hit incalzante nella quale non mancano le frecciatine, né tantomeno il famoso messaggio che tanto ricerchiamo, perché come ci ha dimostrato Fedez con Bimbi per strada, si può fare una hit usando un brano dance iconico dicendo qualcosa. 

Se il beat di Robert Miles ci porta verso lidi più spensierati, le parole di Fedez ci riportano con i piedi per terra e ci mostrano disagio, irrequitezza, notti insonni e le settimane passate in lockdown nelle quali i pensieri di ognuno di noi correvano in quella situazione surreale e nella solitudine delle nostre case.

 

 

Tre mesi steso in sala, con la testa per aria
Quant’è bella l’Italia, ma che ne sa la Germania
La tolleranza ruffiana, umanità disumana
Aspetto l’alba per strada, emicrania zanzara
L’auto passa, fa “nino-nino”
Cerco un socio per nascondino
Prendo mezzo sonnifero e mi manca l’ossigeno
Neanche in sogno mi libero, maledetto Lucifero
Staccati dal mio biberon

 

 

E proprio sulle note del ritornello di Children inizia il sogno, come a dire “alla fine andrà tutto bene”, le paure, l’insonnia, l’insicurezza svanisce in questa notte che ci cambia. 

 

 

Questa notte ci cambia
No no no no no
Ho le chiavi dell’alba
Non è perfetta ma ci porta a casa
Parquet di carta, bimbi per strada
Se chiudi bene gli occhi non ci prenderanno
Baciamoci e facciamo l’errore dell’anno
Non c’è Nirvana
I grandi a casa, bimbi per strada

 

 

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