Tedua rappresenta l’inferno dantesco in Vita Vera Mixtape
Vita Vera Mixtape è il nuovo progetto discografico di Tedua e segna l’attesissimo ritorno di dell’artista dopo 2 anni, Vita Vera Mixtape raccoglie il meglio della scena rap e trap italiana, tra i nomi più influenti del mercato contemporaneo, quali Ghali, Capo Plaza, Ernia, Dargen D’Amico, Rkomi e astri nascenti come Ill Rave, Sangue e Vaz Tè. Tra i produttori Chris Nolan, da sempre al fianco di Tedua, Sick Luke, Ava, Lazza, Garelli e Shune.
12 tracce che sembrano essere un preludio del nuovo disco di Tedua.
Quello che colpisce è la dualità del progetto, che è come se si dividesse in due parti, proprio come il Ponte Morandi che ha diviso in due Genova nel 2018. Il progetto è un chiaro riferimento all’inferno dantesco e alla Divina Commedia. A iniziare dalla copertina, che ritrae Tedua nella selva oscura, citazione riportata anche nella traccia Mare Mosso “Mi ritrovai per una selva oscura“. È come se Tedua si fosse perso in quella selva oscura e il suo inferno fosse proprio la sua “vita vera”, mentre la sua guida, il suo Virglio, sono le sue parole, il suo linguaggio, i suoi testi e in modo più ampio il rap.
Un altro riferimento a Dante lo troviamo in Party HH con Lazza, dove Tedua dice “DanTedua all’inferno più cerchi dell’hula-hoop”.
Tedua scappa dai mostri e dalle tenebre dell’inferno, inizia a vedere a Colori e incontra l’amore, quello vero e non materialista in Pour Toujours, in netta contrapposizione con la scena rap criticata in Vita Vera che è governata solo da interessi economici e non da una passione per la musica.
Il cerchio si chiude con la speranza di “uscir a vedere le stelle” nell’ultima traccia dove Tedua dice “vita vera aspettando la divina commedia sperando tu non patisca l’attesa” e fa intendere che Vita Vera sia solo il primo capitolo di quello che sarà un progetto più ampio, il suo nuovo disco e che stando ai vari riferimenti danteschi potrebbe intitolarsi proprio La Divina Commedia.
Nel complesso Vita Vera è un buon lavoro, Tedua si era ripromesso di portare musica conscious e consapevole e l’ha fatto. La seconda parte del disco è decisamente più energica rispetto alla prima e denota proprio una rinascita di Tedua, che anche questa volta ha voluto affidarsi a un concept profondo e complesso, come la Divina Commedia, per poi svilupparlo a modo suo, traccia dopo traccia.
Da questo punto di vista può essere un concept difficile da assimilare e a volte pesante per il pubblico più giovane, ma Tedua ha la capacità di farti entrare completamente nel mondo che ha deciso di raccontarti. Nonostante a volte possa sembrare “pesante” Tedua ha una capacità di scrittura che supera la media della scena italiana e in Vita Vera è accompagnata da ritornelli di forte impatto e beat di altissimo livello.
Anche se mi aspettavo testi più corposi e argomenti più vari, è un po’ come se le tematiche affrontate fossero ripetitive e da un concept come l’inferno dantesco avrebbe dovuto portare concetti più vari e approfonditi.
Tre brani da ascoltare subito:
Party HH feat. Lazza, Mare Mosso feat. Bresh e Lo-fi Wuhan
TRACKLIST:
1 – Lo Sai
2 – Vita Vera
3 – Polvere feat. Capo Plaza
4 – Colori feat. Rkomi
5 – Mare Mosso feat. Bresh
6 – Pour Toujours (feat.Ghali) – feat. Dargen D’Amico
7 – Party HH feat. Lazza
8 – Manhattan feat. Wildbandana
9 – Purple
10 – Bro ll feat. Ernia
11 – Motivo
12 – Lo-fi Wuhan