Marracash approfitta del #blackouttuesday per dar contro a Fedez?

Oggi tutto il mondo della musica e dello spettacolo si sta unendo in una sorta di flashmob virtuale, pubblicando una foto nera accompagnata all’hashtag #blackouttuesday per sostenere le rivolte negli Stati Uniti sorte dopo l’uccisione di George Floyd.

Anche Marracash ha pubblicato un post sul suo profilo Instagram nel quale, dalla didascalia, sembra appoggiare, o quantomeno condividere, il pensiero espresso ieri da Fedez tramite Instagram stories.

 

 

 

 

Entrambi gli artisti, nonostante le loro eterne divergenze, sperano che questa solidarietà venga replicata anche in Italia, qualora succedessero episodi che la richiedano.

Bene, un’unione di ideali che sembra apparentemente aver sotterrato l’ascia di guerra, tanto che Fedez mette like al post di Marracash. Già questo sarebbe stato un episodio storico da segnare sul calendario e da ricordare ai posteri. Peccato che Marra non abbia perso occasione per screditare nuovamente il collega. 

 

Un utente fa notare a Marracash che Fedez, a differenza sua, si è sempre esposto arrivando anche a litigare con politici e beccandosi denunce e querele.

Marra risponde in un modo di una bassezza impressionante, sostenendo:le scaramucce con i politici sui social non mi interessano e litigare con Gasparri è sparare sulla Croce Rossa. L’impegno si vede tutti i giorni, nella musica e nelle scelte. Come avevo già detto non serve essere impegnato se poi la tua musica non richiede alcun impegno. La cultura è rivoluzione, litigare con i politici in pubblico, per me, è una faccia della stessa medaglia“.

 

 

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Quindi Marracash sta sfruttando un qualcosa che avrebbe potuto creare condivisione e unione per dar nuovamente contro a Fedez.

Leggendo le sue parole, la domanda nasce spontanea: dov’è l’impegno quotidiano di Marra? Esattamente durante il lockdown e l’emergenza sanitaria cos’ha fatto? A parte pubblicare due singoli, dire di non essere un saltimbanco da social, dispiacersi per non poter fare i suoi concerti e condividere i dischi d’oro e platino ricevuti? Sarebbe dunque questo impegno sociale e politico decantato?

Oppure l’impegno politico è solo andare a cantare al raduno delle Sardine davanti a 60.000 persone prendendone poi le distanze? O scrivere in una canzone “il sonno della ragione vota Lega”? È questo l’impegno giornaliero di cui parla? 

 

Ogni persona è diversa dall’altra, e ognuno fa quello che si sente di fare e fino a qui non ci piove, ma non per questo è giusto screditare l’impegno e le azioni degli altri. Se Fedez si sente in dovere di andare contro Gasparri, il Codacons o chi per essi, e beccarsi denunce, querele e interrogazioni parlamentari per essersi esposto in modo netto e chiaro, gli va riconosciuto, al di là di simpatie o gusti musicali. 

Marracash è liberissimo di non farlo, ma non parli di impegno politico e sociale, quando l’emergenza coronavirus ha dimostrato quanto poco gliene fregasse dell’impegno sociale e dei suoi numerosi seguaci.

 

Usare un momento di unione come quello dell’iniziativa #blackouttuesday per screditare un collega e la sua musica ed erigersi a paladino della verità assoluta e dell’impegno sociale e politico è una mossa bassa e scorretta, soprattutto dal momento che Marracash non si è mai esposto o impegnato pubblicamente in nessuna causa. E non era tenuto a farlo, intendiamoci, ma almeno per una volta, dal momento che ha espresso lo stesso pensiero di Fedez, avrebbe potuto mostrare unione e condivisione per una causa comune.

 

Senza contare il fatto che Fedez, a differenza di altri artisti, si è sempre esposto, sui social e dal vivo, e non ha dato contro a Matteo Salvini solo per ricevere una risposta su Twitter o Facebook e una manciata di articoli a riguardo, come hanno fatto Salmo e Gemitaiz.

 

Si proclama unità e solidarietà e poi si usa una causa comune per screditare un collega: THIS IS MARRACASH.

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