Di cosa parla 10 Sprite di Taxi B?

Dopo il singolo di Sapo Bully, Mitra, pubblicato lo scorso 24 aprile, da oggi, giovedì 30 aprile 2020, è disponibile negli store digitali e sulle piattaforme streaming, anche il singolo solista di un altro componente degli FSK Satellite, il collettivo trap lucano che ha conquistato le classifiche grazie all’album FSK Trapshit, ovvero Taxi B.

 

 

 

 

Il singolo del rapper 21enne si intitola 10 Sprite ed è ovviamente prodotto da Greg Willen, produttore della quasi totalità dei pezzi pubblicati fino ad ora dagli FSK Satellite. 10 Sprite fa parte di una trilogia alla quale si aggiungerà, in futuro, anche un singolo da solista pubblicato da Chiello FSK.

 

Di cosa parlerà mai 10 Sprite?
Di droga ovviamente. Basta ascoltare l’intro, che poi è l’inciso per non avere dubbi alcuni sull’argomento principale del brano.
Prendo più Maka’ dal plug, dieci Sprite dal bangla
Ho fatto farmaci e due bag, ora ho quittato quella merda
E faccio ah-ah-ah, eh, ah-ah-ah
Ah-ah-ah, eh, ah-ah-ah.
Prendo più Maka’ dal plug,.dieci Sprite dal bangla
Ho fatto farmaci e due bag, ora ho quittato quella merda
E faccio ah-ah-ah, eh, ah-ah-ah
Ah-ah-ah, eh, ah-ah-ah.
Eh, prendo più Maka’ dal plug, dieci Sprite dal bangla
Ho fatto farmaci e due bag, ora ho quittato quella merda
E faccio ah-ah-ah, eh, ah-ah-ah
Ah-ah-ah, eh, ah-ah-ah.

 

10 Sprite è esattamente quello che ti saresti aspettato da Taxi B: droga e urla alla Marilyn Manson. Non è rap e non è neanche trap, sono solo parole urlate su un beat. Ma funziona. Riesce a portarti in un’atmosfera cupa, un po’ punk, oscura, dove non contano le parole, conta solo il suono che dai ad esse. E infatti il testo è pressoché insignificante, ma quello che piace agli ascoltatori di Taxi B è il modo in cui si esprime, la carica che sa dare e l’immaginario in cui ti porta. Un modo decisamente scomposto, senza direzione alcuna, anticonvenzionale, che ti fa dire “che merda è questa? Ma chissenefrega, mi piace, la ballo”.

Di Taxi B si può dire tutto, ma non che non abbia uno stile suo che lo rende nel bene o nel male assolutamente ricoscibile all’interno della scena. A volte può risultare fastidioso il suo modo di approcciarsi al beat, può non piacere, certo, se cerchi il rap o i contenuti mica li trovi in una sua canzone, che per essere ascoltata e apprezzata necessita che liberi la mente da pregiudizi vari. 

Non è il mio genere di musica preferita, ma apprezzo di più il suo approccio rispetto a tante trappate tutte uguali frutto di un copia incolla dall’artista americano di turno, o i vani tentativi di diventare il J Balvin italiano. Taxi B almeno fa il suo, ha un suo stile che ti buca le orecchie e non lascia indifferenti.

 

 

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