Salmo continua a far incetta di platini

Settimana scorsa Playlist, l’ultimo disco di Salmo, ha raggiunto quota 5 dischi di platino, oggi Hellvisback è stato certificato triplo disco di platino.

Nonostante Salmo non stia facendo uscire musica nuova, a parte il featuring in Cioilflow di Dani Faiv, continua a macinare numeri e certificazioni. Playlist Live è tornato in top ten nella classifica Fimi dei dischi più venduti della settimana, questo significa che, oltre a non essere usciti album di grande rilevanza in questi mesi di lockdown, è ancora di Salmo.

 

Hellvisback, uscito nel 2016, e Playlist sono due dischi molto diversi tra.loro. 

Hellvisback è ancora legato alla parte più oscura di Salmo, per immaginario, testi, sonorità. È una sorta di viaggio nell’orrore, che si apre con Mic Teaser, dove Salmo sembra quasi allenarsi per le tracce successive, su un tappeto sonoro che muschia suoni alla A$AP Rocky a rythm and blues. Il viaggio prosegue con Io sono qui, Giuda, 1984, dove Salmo si presenta ufficialmente con uno storytelling incredibile. Il disco cambia decisamente toni con 7am, l’Alba e il gran finale, La festa è finita.

Hellvisback spazia da sonorità rap, blues, trap, al punk rock anni ’90 in stile Blink 182, fino al reggae, questo, unito al racconto e alle rime, fa di Hellvisback un disco solido in grado di catturare l’ascoltatore e stregarlo.

 

 

 

 

Ben diverso è stato Playlist, un disco che appena uscito era già stato definito il disco dell’anno, ma che non ha messo d’accordo tutti. Non è il disco migliore di Salmo, ma sicuramente quello che ha ricevuto più hype. Era attesissimo, anche se il risultato non è stato dei migliori, basti pensare che il singolo di punta, Il cielo nella stanza, non è un singolo prettamente rap e che Sfera Ebbasta ha dato una bella mano a Salmo con Cabriolet.

Playlist è un agglomerato di sonorità, buoni brani messi insieme quasi a caso come in una playlist appunto, ma è un disco che resiste ancora oggi, che ha dei punti forti, ma che non è massiccio.

 

 

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