La pagella delle uscite settimanali

8 a Scritto nelle stelle di Ghemon. Con questa release, Ghemon ha voluto lanciare un messaggio positivo e di gratitudine verso il proprio pubblico e gli addetti ai lavori del mondo della musica che stanno vivendo un momento di profonda crisi. “La vita non va sempre bene ma riuscire a creare un disco pieno di carica positiva è la maniera per ricavare qualcosa di bello dal negativo”. Il disco, che si compone di 11 tracce è come una raccolta di poesie nelle quali Ghemon riesce a unire alcuni capisaldi del rap con la melodia. Questa unione trova la sua massima espressione in Champagne, che contiene tutta la cazzimma del rap  che sostiene la parte ritmica del brano, ma ogni parola è in melodia. Sono proprio i due mondi di Ghemon che si fondono, in modo emblematico.

 

 

 

 

6 a Bando Remix di Anna feat. Gemitaiz e Madman. L’unico singolo di Anna è stato un successo sorprendente e cavalcare l’onda di quel successo con una nuova versione che vede la partecipazione di due big della scena è stata una mossa astuta. Gemitaiz e Madman avrebbero potuto sicuramente fare di meglio conoscendo il loro potenziale, ma si sono ben inserti in un brano da club, ignorante e fatto esclusivamente per divertirsi e ballare. Gemitaiz ha sicuramente fatto una strofa migliore rispetto a quella di Madman, il risultato non è male, ma forse è meglio l’originale.

 

 

 

 

7 a Bicarbonato di Shiva. Dopo Auto Blu ci voleva un brano più rap che mettesse a tacere le malelingue e le tante critiche nei confronti di Shiva. Shiva sa rappare, lo sappiamo tutti, quello che non capiamo è perché a volte si perde a fare canzonette che non gli si addicono, ma è giovane ed è giusto che sperimenti, del resto tutti hanno nella loro discografia un passo falso e forse Auto Blu è il passo falso di Shiva sulla carta almeno, perché i numeri dicono tutt’altro. Bicarbonato è un buon pezzo rap, non eccellente, ma buono, Shiva ha sperimentato sonorità dal forte richiamo anni ’90 – inizio 2000 rendendole sue grazie al flow e alle rime. Poteva fare di meglio? Sì, e l’ha fatto in passato.

 

 

 

 

5 a Mitra di Sapo Bully. Mitra è il primo singolo solista di Sapo Bully, prodotto da Greg Willen, fido collaboratore della FSK.
Il tappeto sonoro è perfetto per le forti parole usate da Sapo Bully nel testo, che rispecchia al 100% gli argomenti che è solito trattare: armi, violenza e droga.
Ci sono anche diverse allusioni, veritiere o romanzate che siano, su un passato non propriamente limpido di Sapo.
Mitra è esattamente il tipo di brano che ti aspetteresti da Sapo Bully, cupo, violento e dalle influenze gangsta, nonostante definirlo gangsta rap sia un insulto per il gangsta rap, del quale Mitra sembra più una scimiottata che altro.

 

 

 

 

5 a Il Passo di Mambolosco feat. Samurai Jay. Tanto per cambiare, il brano riprende le sonorità trap d’oltreoceano senza portare nulla di nuovo alla musica di Mambolosco, che da sempre ha presentato una trap già sentita e risentita negli States. Il Passo non è da buttare, ma oltre al sound, troviamo anche le solite parole messe a caso che contraddistinguono la lirica di Mambolosco. Ad arricchire il tutto è Samurai Jay che si inserisce nelle trame della base con le sue barre che pian piano avanzano, stringendosi in rime sempre più serrate. Il Passo, accompagnato dal videoclip in 3D alla Travis Scott, sembra essere adatto ai balletti che spopolano su Tik Tok, del resto Drake insegna che associare un singolo a un balletto virale è una mossa vincente.

 

 

 

 

6 ad Abbracciami di Vale Lambo. Il nuovo singolo di Vale Lambo è un mix tra la tradizione melodica napoletana e influenze trap. È un singolo malinconico, profondo, intimo e fortemente melodico nel quale fanno capolino i pensieri di Vale Lambo in un limbo tra i ricordi del passato e uno sguardo al futuro. Quello che manca è forse un po’ di mordente, una nota che faccia sobbalzare l’ascoltatore e che richiami la sua attenzione. Nel complesso Abbracciami è un buon singolo, ma piatto.

 

 

 

 

7 a Sentimi di Madame. Dimentichiamo la grinta e gli slogan di 17 o Baby, Sentimi è un brano decisamente più delicato e intimo. Non troviamo l’alternanza tra la forza e la dolcezza di Madame, che ha contraddistinto la sua lirica finora. C’è solo dolcezza e malinconia, Sentimi è un brano che sembra raccontare la distanza tra due partner in questo periodo caratterizzato da lockdown e distanza forzata e lo percepiamo nelle parole di Madame
“Scivolerei tra le tue mani lisce, almeno fino a che non riusciamo a dormire.
Mi racconti una favola così dormo.
Mi addormento con te come sottofondo
Vorrei solo del profumo del sudore del tuo corpo come stampo sulla felpa della Volcom che poi ti regalerò”.
Preferisco Madame quando utilizza la sua parte più forte e gioca con la voce alternando dolcezza e forza, e Sentimi è sicuramente una sua veste inedita con la quale prova a sperimentare altri sentimenti e toni senza giocare con quella contrapposizione che la caratterizza.

 

 

 

 

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