Se vuoi fare una challenge, prendi appunti da Drake

Di sicuro le challenge non sono nate con Drake, ma sicuramente lui ha capito come farle e come farle funzionare.

Prendi il balletto di In my feelings, non è forse diventato virale? E con sè ha in qualche modo trascinato il brano che è letteralmente esploso. Per mesi si sono  susseguiti sui profili social di tutto il mondo i più disparati video con quella coreografia e quel Kiki do you love me? Are you riding?

 

 

 

 

Certo, Drake non è l’ultimo arrivato, ma ha compreso e sfruttato la potenzialità di un semplice balletto. Se associ un brano a qualcosa di visivo e mimicamente replicabile, quel brano esplode. È la bersione 2.0 dei famosi balletti da villaggio turistico. Perché la macarena la sappiamo ballare tutti? O YMCA? O ancora ricordo un brano, delle Las Ketchap, Asereje, il balletto lo sapevamo tutti, il singolo è stato una hit e poi le ragazze sono sparite. Il trucco è mettere movimenti semplici e facilmente replicabili. E Drake l’ha capito. Infatti Toosie Slide è nato con già il suo balletto incorporato. Sapevi le mosse ancora prima di aver imparato le parole. Ed è geniale perché fa leva sulla nostra percezione visiva e rende la canzone automaticamente virale. Infatti Toosie Slide ha superato il miliardo di visualizzazioni in soli sette giorni su Tik Tok. E da lì ovviamente è esploso anche nelle classifiche.

 

 

 

 

Certo, non è che ora tutte le canzoni che escono devono essere associate a un balletto o a una challenge, e ovviamente non tutti hanno la popolarità di Drake, ma se hai il singolo giusto che si presta ad essere associato a qualcosa di visivo e replicabile, si può tranquillamente osare e lanciare una challenge. Che poi noi le chiamiamo challange, ma è dagli anni 60 che alcune canzoni vengono associate a un semplicissimo balletto.

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