La pagella delle uscite settimanali

5 a Kriminal di Shablo feat. Guè Pequeno, Gemitaiz e Samurai Jay. Per carità carina l’idea di unire sulla stessa traccia Milano, Roma e Napoli, anche se non è poi così originale. Gemitaiz credo abbia fatto la strofa peggiore di tutta la sua carriera, in un misto tra trap e melodia venuta male. Samurai Jay si salva anche se in alcuni punti ricorda Sfera Ebbasta e il ritornello di Guè è forse il meno peggio di tutto il brano. Kriminal è uno di quei singoli che magari hai aspettato con ansia, perché è da un po’ che non senti una strofa di Guè, dal titolo ti aspetti un brano allo street rap, poi lo ascolti e pensi ah è questa cagata?

 

 

 

 

4 a Nena di Boro Boro feat. Geolier. Dai Boro Boro basta con queste canzonette in stile latin trap o reggaeton che non hai né il ritmo né il flow adatti. Nena è una cantilena unica (e ho fatto pure la rima) che si interrompe e ti mostra un bagliore di luce per la sola durata della strofa di Geolier e quando arriva il Oh Andry finale tiri un sospiro di sollievo. Finalmente è finita.

 

 

 

 

6 a Chic di Giaime feat. Shiva. Sono usciti talmente singoli di Giaime e di Shiva negli ultimi mesi che a un certo punto siamo arrivati al livello di saturazione. Giaime continua sul filone love e infatti,  quando ascolti il suo ultimo singolo, sembra il continuo del precedente. Chic però non è male, ha un buon ritmo, è uno di quei pezzi fatti per spaccare nei club, peccato che non andremo in club almeno fino ad ottobre e per allora il singolo sarà ormai vecchio e decrepito. Una sola domanda: come fai a paragonare la bellezza della tua ragazza alle Favelas? È un po’ come dirle “sei bella come i quintali di spazzatura nelle strade di Napoli“. Chiedo scusa a tutti i napoletani.

 

 

 

 

8 a Che ore sono di CoCo. Ah ma allora qualcuno che sa fare musica esiste ancora? Che ore sono è una sorta di ballad profonda e con un lieto fine. CoCo descrive il suo rapporto con la fidanzata, un rapporto che accumuna la maggior parte dei rapporti a due. Nella prima strofa racconta il suo amore per lei, nella seconda invece parla di un litigio, uno dei tanti che ci sono nella vita di coppia e di come tutte le incomprensioni poi vengano resettate.

 

 

 

 

8 a Le feste di Pablo di Cara feat. Fedez. Un brano fresco con un ritmo che ti da venire voglia di ballare e canticchiarlo già al primo ascolto. Cara e Fedez hanno dato vita a una nuova versione di quello che possiamo chiamare urban pop. Lei ha un ritmo pazzesco e lui ha cacciato fuori una strofa alla Fedez degli anni d’oro. Le feste di Pablo sono una hit, perfetta per le radio, per le challenge sui social e pure per le feste in spiaggia se mai le faremo.

 

 

 

 

7 a Nonmenefregaunca di Ketama 126. È il Ketama che conosciamo, con la sua attitudine da rockstar e il linguaggio diretto con il quale celebra la libertà anticonvenzionale. Una vena romantica, storie di vita notturna e una sorta di inno punk alla libertà. Nonmenefregaunca è una canzone nata per far ballare, fregandosene di tutte le cose negative che ci assillano, proprio come un inno punk alla libertà.

 

 

 

 

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