Il Caravaggio raccontato da Salmo

Ieri pomeriggio Salmo ci ha intrattenuti via Instagram stories raccontandoci il Caravaggio. Come molti sanno, Salmo ha frequentato il liceo artistico e pare abbastanza ferrato sull’argomento, soprattutto nell’esposizione un po’ da bar che tanto apprezzerebbero molti studenti alle prese con la storia dell’arte.

 

Questo era un rivoluzionario ragazzi, solo che era completamente matto. Era una persona violenta che viveva in un’epoca violenta. Nonostante fosse molto famoso, andava in giro con la spada, sembra anche che abbia ucciso due o tre persone, di una si ha la certezza.
Diciamo che non aveva un bel caratterino. Comunque adesso vi farò un discorso su di lui, roba che potrebbe chiamarmi Sgarbi per darmi della capra.
Lui era bergamasco ma viveva a Roma, dove in quel periodo si giocava spesso al gioco della Palla Corda. Dopo una partita scoppiò una rissa, durante cui sembra che Caravaggio abbia ucciso un certo Ranuccio Tommasoni. Per questo motivo era ricercato sia dalla Chiesa che dalla famiglia Tommasoni, volevano decapitarlo. Quindi lui, nella sua mega paranoia, in molti quadri finiva per rappresentare se stesso decapitato, era un provocatore ragazzi. Nella sua spada personale c’era scritto ‘Nec spe nec metu’, che vuol dire: nessuna speranza, nessun timore. Gangsta!”

 

 

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Salmo passa poi a parlare della musa ispiratrice di Caravaggio, Fillide Melandroni.

Questa ragazza, se non sbaglio, si chiama Fillide Melandroni, non sifilide, Filide. Lei era la musa ispiratrice di Caravaggio. In pratica era una prostituta. Caravaggio frequentava i Night Club del ‘600, frequentava i peggiori bar, frequentava gli alcolizzati, nonostante fosse molto popolare, questo per farvi capire che tipo era“.

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