Luchè ce l’ha con Emis Killa?

Stanno facendo discutere le parole di Luchè rivolte alla delicata situazione che stiamo vivendo. Molti artisti si sono spesi nel dare il loro contributo, Fedez e Chiara Ferragni hanno addirittura istituito una raccolta fondi per acquistare macchinari adibiti alla terapia intensiva e hanno avuto il supporto di tantissimi personaggi dello spettacolo, altri hanno provato a sensibilizzare il proprio pubblico invitandolo a restare a casa e a seguire le direttive del governo e poi c’è Luchè.
Il rapper campano, oltre a dire di restare a casa, si preoccupa del divario sottolineato da qualcuno sulla sanità del nord e del sud Italia tirando in ballo il razzismo e addirittura la massoneria britannica.

 

L’Italia non sarà mai un paese unito se in momenti come questo invece di restare calmi e vicini, si continua a sottolineare la superiorità della regione Lombardia rispetto a quella delle regioni del Sud. Questa cosa poterà anche conforto momentaneo a chi è del Nord ma contribuisce a dividere sempre di più il popolo intero. Messaggi velati come questi sono molto pericolosi. Dietro un finto buonismo si nascondono molti pregiudizi. Mi viene da sorridere quando leggo cose del genere scritte da gente del Sud che ha trovato l’America a Milano.

Ricordiamoci che non ci sono posti letto per tutti negli ospedali del Nord, quindi così attrezzati non siamo. Il razzismo esiste, ma non credo sia diffuso tanto quanto il pregiudizio. Il vero problema di questa società è l’infelicità che si sfoga sui punti deboli e quindi più facilmente attaccabili dall’altro. Conosco decine di professionisti di altissimo livello qui in Campania. C’è tanto da fare, le strutture mancano, l’ignoranza è un’epidemia. Ma non si risolveranno le cose se si continua a a sottolineare la differenza tra due zone opposte della stessa nazione. Soprattutto quando torniamo utili a molti quando si vuole giocare a fare i gangster. Se la massoneria inglese non avesse ordinato la colonizzazione del Sud non ci sarebbe mai stata l’Unità d’Italia e forse adesso parleremmo due lingue differenti. E noi avremmo mantenuto le nostre ricchezze, tra l’altro più ingenti.

Ma questa è un’altra storia e non è la realtà. Se davvero vogliamo essere uniti smettiamola con i pregiudizi velati. Ah, mi sono dimenticato di dire che l’ignoranza è ovunque, soprattutto nelle province, anche al Nord.

Morale della favola, cerchiamo di stare uniti tutti. La situazione è critica ovunque. Restiamo a casa, è l’unico modo per far sì che il virus non si diffonda ancora. Si tratta di un periodo breve, facciamo tutti questo sacrificio“.

 

 

 

 

Il suo discorso è rivolto a Emis Killa? Il rapper è in prima linea dall’inizio del contagio del coronavirus in Italia e non si è mai limitato nel diffondere le sue opinioni, consigli e timori. Proprio ieri Emis Killa, riferendosi alla quantità di persone che sono fuggite da Milano per tornare al sud Italia, ha commentato:
Tra l’altro, la sanità in Lombardia è sicuramente più strutturata che in molte zone del meridione (purtroppo). Quanto devi essere stupido per andartene in un momento così?

 

 

 

 

Questo è uno di quei casi in cui prendi le dichiarazioni di uno e di un altro e ci costruisci su una storia campata in aria senza capo né coda. Luchè non si riferiva minimamente al tweet di Emis Killa, il suo era un lungo e contorto discorso sulla situazione che ancora oggi spesso e volentieri, complice l’ignoranza, divide il nord dal sud Italia ed essendo lui del sud si è sentito in dovere di difendere in qualche modo la sua terra facendoci notare che siamo tutti italiani.

 

 

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