Sei tu che scegli la droga, non lei che sceglie te. Meglio scrivere questo sulle t-shirt Night Skinny

La droga viene trasportata in Italia da chissà dove in palline di plastica, nascosta nel sedere di una persona, per evitare i controlli agli aeroporti. A volte la persona la espelle prima del tempo, cosi poi se la deve ingoiare di nuovo per portarla a destinazione senza farsi arrestare. Quando arriva da noi, la persona portatrice di palline viene ospitata in una casa di amici, si siede sul water dove è inserita una rete e aspetta che facciano efetto il latte e il marsala che si è appena dovuti scolare, per velocizzare il transito. Quando ha buttato fuori tutto, lo pagano, recuperano le palline e le portano a un’altra persona che le deve vendere. La persona è uno spacciatore, uno sputapalline. Si chiama così perchè consegna la droga bocca a bocca, come se fosse un bacio, in realtà è un passaggio, da spacciatore a cliente, di una pallina di droga arrivata in Italia dentro a un intestino dal quale, magari, è entrata e uscita anche due volte.
La realtà sulla droga è raccontata dai carabinieri, durante una puntata di Spaccio capitale, su Canale 9. Non ha niente di romantico, tanto meno di igienico. C’è il rischio che la droga ti ammazzi prima ancora per i colibatteri che per il fatto che è è droga, e la droga ti ammazza sempre.

 

E il caso di scherzare sulle dipendenze? Night Skynny lo ha appena fatto con le felpe del suo merchandising. “Drugs loves me what can I do”. La droga mi ama cosa posso farci?
In più, come testimonial è stato preso Arturo Bruni, in arte Side Baby, ex Dark Polo Gang un ragazzo che ha avuto problemi di salute enormi a causa delle sue dipendenze e non gli sono ancora passati, come lui stesso ha cantato in Medicine. Non sono dicerie, sono guai grossi.

 

 

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Ora Night Skinny può anche mandare tutti al diavolo e dire che la frase non è sua. Certo è una frase famosa, di Marylin Manson, è scritta sulle magliette di un’infinità di brand come quella di Famt, andata esaurita sul sito Luisa Via Roma. Ma lui l’ha scelta, era il caso? Con tutti gli allarmi che parlano del ritorno dell’eroina tra i ragazzi delle scuole medie in Italia?

 

 


Ok, diciamo che il problema non è Night Skinny, che la realtà la conosce molto bene e la fa cantare magnificamente nei testi da lui prodotti. I testi raccontano la realtà e nella realtà c’è la droga. Nessuno obietta niente, Mattoni è un disco di una bellezza atomica. Il problema è la frase delle magliette perchè non è la droga che ti sceglie, sei tu che scegli lei.
I quattordicenni di adesso non hanno mai visto gli eroinomani per strada, senza denti, con le siringe a fianco, pensano davvero che sia figo, farsi di eroina o di cocaina. E non ci credono che basta una volta e sei sotto. Quindi magari provano una volta. E sono sotto. E poi finiscono come la ragazza del film Traffic, o i ragazzi dello Zoo di Berlino, in posti sudici, costretti a vendersi agli spacciatori perchè tanto se sei tossico non conta più il pulito o lo sporco, il giusto o lo sbagliato, il giorno e la notte, il bene e il male, l’amico o il nemico, la famiglia o gli estranei. Conta solo farti. Sono film? Sì. Ma è anche la realtà. In giro per Roma ci sono cumuli di stracci, rifiuti, escrementi, sporcizia e intorno tappeti di siringhe sporche piene di sangue. I drogati vanno lì. Non sono film. E’ la realtà. E i rapper della vecchia scuola sono quelli che la conoscono meglio.
Hanno visto i loro amici morti come cantano nelle loro canzoni e lo scrivono nei loro libri. Achille Lauro ha appena finito di spiegarlo nelle interviste post Sanremo. La droga ammazza. Non lo dico io. Lo dice Pablo Escobar, il più grande spacciatore della storia. Lo dice a suo figlio nel film Pablo. “Lo sai cos’è questa? E’ pasta di coca. Sai cosa fa? Frigge il cervello. Se te la offrono tu di di no. Noi la vendiamo. Non la prendiamo. Hai capito? Se te la offrono, tu di di no e basta“.
Didino, come la canzone di Marracash. Questo fa figo sulle felpe, Night Skinny caro.

 

Anna Savini

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