Achille Lauro è un provocatore?

Non mi è ancora chiaro se Achille Lauro sia un provocatore nato, se davvero ogni sua mossa sia legata a un concept ben studiato, se il concept sia una paraculata gigantesca o se semplicemente abbia trovato nell’eccesso il modo giusto per far parlare di sé.

Perché alla fine tutto ruota intorno a lui, alla sua voglia di provocare e farsi vedere. Ultimamente per promuovere il tour ha persino rispolverato Achille Idol Immortale, che sulla scia di David Bowie e Ziggy Stardust, è diventato il suo alter ego. Sai che ti dico? Sono sempre stata fan di Achille Lauro, ma ora il tutto sta diventando too much. Non ha più una comunicazione diretta e spontanea, solo bellissime immagini accompagnate da testi e racconti molto pensati e costruiti e meno male che se ne frega, io credo che non se ne freghi proprio per niente. Senza nulla togliere al progetto che ha portato al Festival di Sanremo, che sicuramente è stato vincente, ha fatto parlare e attirato molte persone, Achille Lauro sembra essere diventato lui stesso un personaggio costruito. Che fine ha fatto la spontaneità e l’irruenza che lo contraddistinguevano? Sembra il burattino di se stesso. Anche nelle interviste, per raccontare il progetto Me ne frego, usa sempre le stesse parole, come se si fosse preparato il discorso a tavolino. Tutto costruito. Come il video di Me ne frego che raggiunge perfettamente lo scopo di indignare i cattolici e farsi dare del blasfemo. Non era forse questo l’obiettivo? Indignare e provocare apposta per far parlare di sé.

 

 

Il mondo cattolico infatti si è sentito offeso per quella che sembra a tutti gli effetti una blasfemia dove si mostrerebbe una parodia dissacrante della Pietà di Michelangelo inserita in un proseguo di danze e immagini orgiastiche. Poi San Francesco d’Assisi con un lupo, per nulla mansueto, che si avventa squarciando carne e poi ancora il Santo, la Vergine, il mendicante, un insieme di corpi nudi ed altre immagini di cattivo gusto compongono il video che ovviamente ha fatto discutere, tanto che ancora stamattina in un salotto di Rai Uno se n’è. Sicuramente il metodo adottato sembra funzionare centrando l’obbiettivo di farsi notare provocando reazioni, far parlare di sé, e vendere. Me ne frego è disco d’oro e non voglio mettere in dubbio l’eccentricità e l’arte, il video di Me ne frego è molto bello, ma ancora una volta sembra tutto essere stato costruito a tavolino.
Prendi un concept, lo elabori, ci ricami su all’ennesima potenza, tanto da diventare un interprete di te stesso, tanto che quello che eri, che sei, svanisce, l’importante è mettere in scena qualcosa, tanto che interpreti, come un attore diversi personaggi scritti e creati da altri, o anche da te stesso. Ma cosa resta di te? Hai un alter ego ora, quello che ieri era la tua vera anima ribelle e provocatoria, ma sembri un burattino nelle mani della voglia di diventare una star.

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