Berlino: ingiunzione contro un sito di streaming manipulation

Hai presente gli streaming falsi? I bot con i quali gonfiare i numeri sulle piattaforme digitali?
Bene, oggi finalmente dalla Germania arriva una bella notizia: il tribunale di Berlino ha emesso un’ingiunzione contro Followerschmiede.de, sito specializzato in streaming manipulation.
L’ingiunzione ordina al sito tedesco di interrompere l’attività di generare plays attraverso un fornitore di servizi digitali che non rappresentano il consumo effettivo di musica da parte di un utente reale.
Che questa ingiunzione sia di monito a tutti?

 

Il problema non è il servizio in sé, quanto la pratica diffusa a livello mondiale di manipolare gli streaming e di far ricorso a servizi che generano plays.
Da una parte, l’industria discografica mondiale si sta muovendo nel promuovere strategie volte ad arginare il problema della streaming manipulation, ma dall’altra è un fenomeno in costante crescita e senza controllo alcuno.
Chi crea musica deve essere remunerato in modo equo e preciso per il proprio lavoro e investimento. La streaming manipulation compromette l’accuratezza delle classifiche, i pagamenti delle royalties ai creatori di musica o di altre figure e non può essere tollerata”, ha dichiarato l’amministratore delegato di IFPI Frances Moore, che ha aggiunto “le piattaforme streaming devono trovare una soluzione tecnica a questo problema; da parte nostra, siamo pronti a intraprendere azioni legali contro questi siti, come dimostrato da questa azione in Germania, e continueremo a farlo ove sia necessario”.

 

L’amministratore delegato di FIMI Enzo Mazza ha invece fatto sapere che: Quello della streaming manipulation è un fenomeno gravissimo, che deve essere combattuto a tutti i livelli: questa azione prelude a una vasta rete di iniziative globali, Italia compresa, pronte a schierare azioni efficaci contro questo tipo di abuso.”

 

Ok, ma Enzo Mazza non sa che piattaforme digitali come Spotify Italia, per esempio, avvallano e agevolano la streaming manipulation? O finge di non saperlo? Spotify mondo è al corrente di questa pratica, ma non ha ancora trovato i mezzi per fermarla in modo definitivo, va da sé quindi che posizioni in classifica con le conseguenti royalties e certificazioni non siano del tutto corrispondenti in alcuni casi alla realtà. Un primo passo in Germania oggi è stato fatto, ma nonostante sia un buon segno, sembra una goccia nel mare.

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