Fasma: “cerco di far parlare la musica e nient’altro”

Fasma ha stupito tutti con la sua partecipazione al Festival di Sanremo nella categoria nuove proposte. Non ha vinto, ma è come se in un certo senso lo avesse fatto. Non ha ricevuto un premio fisico, ma la sua musica è arrivata e ha colpito molte persone e questa di per sé è la vittoria più grande per chi fa musica. E soprattutto per chi fa musica come lui. Senza cercare hype, lasciando che sia la musica a parlare.

Venerdì scorso è uscito il suo disco IO SONO FASMA, un progetto che nasce dalla voglia di mostrare cosa si ha dentro, in modo libero e senza restare prigionieri di un determinato genere. 

Contemporaneamente è uscito anche il video della traccia Tu sei Fasma, quella che apre le porte all’intero disco e che è una sorta di brano manifesto.

 

 

 

 

Com’è stata l’esperienza al Festival di Sanremo?

 

“È stata un’esperienza bellissima e ce la siamo vissuti nel modo migliore possibile, in famiglia. Sopra quel palco con me c’era il mio migliore amico, GG e dietro c’era Tommy e tutto il nostro team. Ce la siamo vissuti tutti insieme ed è stato emozionante. La musica continua a sorprenderci sempre di più. Vedere poi un’orchestra per la prima volta nella vita e sentirla suonare la tua canzone è stato pazzesco”.

 

Pensavi di vincere?

 

“Non ci serviva un premio per sentirci vincitori, la vittoria più grande è stata quella di salire su quel palco e salirci insieme. Siamo arrivati per partecipare e goderci a fondo questa esperienza. Il festival è stato un punto di partenza e siamo più carichi di prima. Abbiamo già vinto”.

 

Ti aspettavi tutta questa risonanza intorno a te e il grande successo di Per sentirmi vivo?

 

“No, non ci aspettavamo tutta questa risonanza soprattutto perché quando abbiamo scritto questo pezzo non abbiamo pensato a un pezzo che potesse funzionare ma a un brano che comunicasse qualcosa, a noi per primi. Anche se non siamo stati proclamati vincitori è stato bello vedere che le persone hanno approfondito l’ascolto dopo il Festival. Questo è il potere della musica. Tramite uno schermo è arrivata la nostra immagine ma oggi alla fine quello che continua a far parlare dentro le case di ognuno è la musica”.

 

Perché hai scelto di portare Per sentirmi vivo?

 

“Abbiamo portato “Per sentirmi vivo” perché pensavamo fosse la canzone che ci potesse rappresentare al meglio. Non avevamo un’alternativa, pensavamo solo che questa canzone potesse essere quella giusta. Siamo saliti sopra a quel palco e abbiamo cercato di far parlare la musica e nient’altro”.

 

 

 

 

Io sono Fasma è un album in cui ti presenti ufficialmente?

 

“Il titolo “Io sono Fasma” non è autobiografico, esprime un’idea, quella di vedere Fasma non come una persona ma come un’emozione, uno stile di vita: essere sé stessi e portare avanti sé stessi sempre, in ogni occasione. La cosa più bella che ci può capitare è che una persona, dopo aver ascoltato l’album, riguardi la copertina e pensi anche io sono Fasma, anche io sono me stesso”.

 

Nel disco hai raccontato molto di te, credi di aver messo tutto o manca ancora qualcosa?

 

“Nel disco abbiamo raccontato molto di noi e di me. Non penso che le cose da dire siano finite soprattutto perché il rapporto lo stiamo continuando a costruire. Di consapevolezze che vogliamo trascrivere ne abbiamo ancora tante ed è bello vedere che andando avanti potremo dire quello che abbiamo dentro a sempre più persone (si spera). Per adesso il nostro obiettivo, che era fare uscire questo album, è raggiunto, ma la musica non è ancora finita. Di musica ce ne sarà ancora tanta”.

 

 

 

 

Nel disco c’è molta rabbia, è come se la musica fosse una valvola di sfogo per te, è corretto?

 

“È proprio così. Questa musica nasce dalla nostra realtà e dal nostro bisogno di esprimerci. Molte volte con la musica riesco a dire finalmente quello che con le parole non riesco a esprimere, è la mia migliore amica e so che posso affidarmi a lei”.

 

Mi sembra che preferisci far parlare la musica e i tuoi testi rispetto al creare hype intorno a te, credi che sia la mossa vincente?

 

“I numeri e la notorietà sono solo una conseguenza di quello che la nostra musica comunica, uno spettro della realtà e di quello che sta succedendo in questo momento. Per me la cosa più importante non è fare i numeri ma riuscire a comunicare con chi ci ha capito, sperare che le persone ascoltino  tutto un album. Finché avremo qualcosa da dire e le persone avranno voglia di ascoltarci noi saremo pronti al confronto, a fare ancora questa musica”.

 

Lo si evince anche dalla scelta dei featuring, niente nomi a effetto, come sono nate le collaborazioni del disco?

 

“Come ogni pezzo del disco, anche le collaborazioni sono nate in maniera molto naturale. I tre artisti che si trovano nei feat fanno parte della famiglia WFK, la nostra casa discografica. Sono persone che rispetto sia come persone sia come artisti. Quest’album parla della nostra realtà e per raccontarla c’era il bisogno di coinvolgere chi ne fa parte. Grazie a questi tre artisti sono riuscito a esprimere tre diversi concetti, è stato bello”.

 

C’è una traccia a cui sei legato in modo particolare?

 

“Non c’è una canzone a cui sono legato più delle altre ma se dovessi consigliare un pezzo da sentire, sicuramente è l’intro, “Tu sei Fasma”, che è come se fosse il manifesto dell’album. Mi piacerebbe che partendo da quel pezzo tutti fossero invogliati ad ascoltare l’intero disco”.

 

Dal punto di vista musicale, nel disco ci sono molte chitarre, qual è il tuo background musicale?

 

“In questo album ci siamo noi, ci sono io, c’è GG, la nostra realtà. Ogni traccia che abbiamo fatto, ogni scelta musicale, l’abbiamo fatta facendo parlare quello che avevamo dentro. Quando io scrivo e GG produce ci confrontiamo e partiamo da una realtà, da quello che ascoltiamo, da quello che siamo. Siamo noi stessi al 100% e cerchiamo di esprimere grazie a differenti sonorità le diverse emozioni”.

 

Hai già pensato a come presenterai Io sono Fasma dal vivo?

 

“Durante i live ci sarà una band. Non sarà un’esibizione ma un modo per emozionarci insieme, non voglio cantare, voglio che cantiamo tutti insieme. Sarò sul palco per vivere insieme ad altre persone un’emozione e vorrei che tutti vivessero i testi in maniera personale. Voglio che sia un momento da vivere, non solo da ascoltare o guardare”.

 

A partire dal 2 marzo Fasma sarà nelle principali città italiane per incontrare i fan e autografare le copie del disco. Questi gli appuntamenti confermati:

 

02.03 – ore 17.00 – Roma – Discoteca Laziale, via Mamiani

03.03 – ore 15.30 – Firenze – Galleria del Disco, Sottopassaggio Stazione S. Maria Novella

03.03 – ore 18.30 – Bologna – Semm Music Store & More, via Guglielmo Oberdan

04.03 – ore 17.00 – Napoli – Feltrinelli, Stazione Centrale Piazza Garibaldi

05.03 – ore 17.30 – Bari – Feltrinelli, c/o C.C. Mongolfiera Santa Caterina

 

I primi due appuntamenti a Milano e Torino sono stati rimandati a data da definire, a causa di misure cautelari legate all’allarme sanitario attuale e alle disposizioni delle regioni interessate.

La scorsa settimana FASMA ha annunciato anche due speciali date evento, organizzate e prodotte da Vivo Concerti: venerdì 3 aprile 2020 al Teatro Centrale di Roma domenica 5 aprile ai Magazzini Generali di Milano. Saranno le uniche due occasioni per vedere live l’artista romano in primavera.

Lascia un commento