I pensieri di R.E.B.E.L.

Mi piace quando apro la pagina WordPress di Rebel Mag e mi metto a scrivere i cazzi miei, o meglio i miei pensieri, come se fosse un diario o un blog. Che poi in effetti è un blog, ma spesso sono talmente concentrata dal dare una notizia o ascoltare un singolo o un disco, che mi dimentico quanto mi piaccia scrivere. La maggior parte delle volte mi dimentico anche che quello che scrivo viene letto da tante persone e mi stupisco sempre quando qualcuno di voi mi scrive leggo tutti i tuoi articoli. Penso davvero? Che figata! Forse dovrei rileggerli allora prima di cliccare pubblica. O forse dovrei trattenermi a volte dell’andarci giù un po’ pesante. Ma poi penso sti cazzi.

Rebel Mag ha quasi due anni e se ci penso mi fa strano. Sto facendo quello che volevo. Da sola. Senza padroni. Senza dover rendere conto a nessuno. È una figata. Anche se a qualcuno devo sempre rendere conto. A me stessa e a chi mi legge. Ma anche a chi fa parte di questo gioco del rap game. Ricordo quando ho scritto i primi articoli su Rebel Mag, molti mi hanno dato della coraggiosa, altri hanno continuato a ripetermi stai attenta, prima o poi fai incazzare qualcuno. E qualcuno l’ho fatto incazzare, anche più di uno. Ed è figo. Non credere che il tuo rapper preferito, quello a cui hai mandato mille messaggi, o quello che hai appena insultato non abbia letto il tuo messaggio. Leggono tutto. Ma proprio tutto. Si informano su Google su chi scrive di loro e cosa scrive. Me ne accorgo ogni giorno. E io raramente taggo qualcuno. Ma loro sono come il Grande Fratello, solo decidono a chi vogliono dar retta, o gli conviene dare retta.

 

Recentemente ho fatto incazzare due grossi uffici stampa e i loro relativi pupilli, ma se non dai fastidio, se non dici la tua, che gusto c’è? Ho fatto incazzare anche il manager di Emis Killa e presto farò incazzare molte persone. Forse proprio nella seconda metà di febbraio…

 

Riflettevo su questo mese di gennaio, che sembra durare da mesi ormai. È uscita più musica o più polemiche? Opterei per la seconda. Ma alla gente piacciono le polemiche, c’è a chi piace indignarsi e poi nella vita fa ben di peggio, a chi leggerle e a chi scriverle. A me piace scriverle perché fanno click e perché ho la possibilità di dire quanto siete coglioni. Questa bomba Sanremo, oltre ad essere una menata assurda, mi ha fatto capire come il detto BENE O MALE PURCHÉ SE NE PARLI sia utile a tutti. Al Festival che ormai ha rotto i coglioni anche a mia nonna, ad Amadeus e pure a Junior Cally. Sarebbe arrivato lì nel più totale anonimato se non fosse stato attaccato per settimane. E alla fine gli ha fatto gioco.

 

Poi ci sono i teatrini. Il parlo male di tizio per far parlare di me. Un gioco vecchio come il cucù ma dove anche nel 2020 ci sguazzano tutti. A volte ascoltiamo una canzone solo per vedere se l’artista in questione ha dissato qualcuno o per capire chi sia quel nemico immaginario, che poi è la stessa cosa.

Credo che alla fine sia tutto una buffonata. È tutto un po’ finto. Ma ognuno di noi ha il suo ruolo all’interno di questo circo. Ma non lo vedi il tuo rapper preferito, o quello che ti sta sulle palle, fare il figo e dire quanto spacca, quanto è ricco, quanti sold out fa. Non lo vedi leccare il culo a certe persone o magazine e poi sputtanarli alla prima occasione? 

Si credono una casta. La verità è che, conoscendoli, sono solo persone normali, un po’ più esaltate del dovuto. Si credono Dio per 500k followers, ma se vai sotto casa e pronunci uno dei loro nomi ti chiedono CHIIII??? Sono come noi, solo un po’ più paranoici, suscettibili e permalosi. Circondati da persone che li esaltano, li idolatrano e gli ripetono sei bravissimo, bellissimo, ricchissimo. E tu ora prova a dire il contrario. Ma la verità è che il neomelodico Tony Colombo e tu dirai CHIII??? Ha 15 date in una sola sera. Sfida il tuo rapper preferito a fare di meglio. 

 

 

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Credo ci sia confusione nell’aria. Salvini fa le veci di Brumotti e va a citofonare alla gente chiedendo SCUSI LEI SPACCIA? Un po’ come quando fai la visita per la patente e ti chiedono se bevi o ti droghi, tu cosa rispondi? Le persone attaccano Ghali per un cappotto rosa, gli danno del gay e poi si professano anti razzisti. Scoppia un virus in Cina e per non saper né leggere né scrivere tutti comprano mascherine anche dall’altra parte del mondo. Per assomigliare a Myss Keta o per emulazione e fobia? È tutto confuso.

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