Mambolosco racconta la sua verità in merito all’arresto

Undici anni fa Mambolosco è stato arrestato per spaccio e da allora gli è stato ripetutamente affibiato l’aggettivo di snitch perché avrebbe collaborato con la giustizia. Non da ultimo Ion.

Qualche mese fa, in occasione dell’uscita di Arte, chiesi a Mambolosco Cosa rispondi a chi ancora oggi ti etichetta come infame?
e lui mi rispose in modo piuttosto vago: “La gente non sa come sono andate le cose, prima o poi uscirà la verità. Chi deve sapere sa. Io mi sono fatto due anni e sei mesi di arresti domiciliari per questa cosa, mentre le persone che dicono che ho infamato non si sono fatte neanche un giorno di carcere. Non me ne voglio vantare di avere avuto guai con la giustizia, chi sa, sa”.

Due giorni fa, però, ha deciso di rompere il silenzio e di raccontare la sua versione dei fatti in merito al suo arresto e al comportamento che lo ha portato ad essere etichettato come infame:

Sono stato arrestato con della marijuana, ero incensurato e si trattava del mio primo reato, per questo motivo sono stato rilasciato in attesa del processo. Appena uscito ho chiamato una persona a cui dovevo dei soldi, duemila euro, una cifra da niente, gli ho spiegato la situazione, manifestando l’intenzione di saldare il debito, allo stesso tempo però l’ho invitato a non farsi sentire, vista la situazione, era ovviamente meglio far calmare le acque aspettando un po’.
Questa persona ha pensato che stessi provando a fregarla e ha iniziato a pressarmi e a chiamarmi in continuazione, ma io però non potevo rispondere. Allora, non contenta, ha iniziato a chiamare casa mia, pur sapendo che io abitavo con mia madre e ha iniziato a minacciare anche lei, spiegandogli chi fosse, perché dovevo dargli dei soldi e quanti dovevo dargliene.

A quel punto mia madre si è comportata come qualsiasi altra madre con un figlio di 18 anni: si è presa paura ed ha denunciato questa persona.

Io non sapevo nulla di questa denuncia, altrimenti avrei provato a fermarla, ma in seguito alla denuncia, questa persona ha continuato a chiamare a casa mia, minacciando ancora mia madre con toni pesanti, continuando a dire per telefono che dovevamo dargli dei soldi per dell’erba che mi aveva venduto.
I carabinieri mi hanno fatto vedere i messaggi che questa persona mi mandava, le registrazioni delle telefonate che faceva a me e a mia madre minacciandola e dicendogli tutto.

Quindi ha spiegato tutto lui, ha fatto tutto da solo, ha detto tutto lui nelle chiamate. Gli agenti mi hanno spiegato che se non avessi confermato quello che questa persona diceva nelle telefonate, mia madre sarebbe stata accusata di falsa testimonianza, calunnia e diffamazione. Io mi sono fatto due anni e dieci mesi per questa storia“.

Tralasciando dettagli come “2000 euro una cifra da niente”, visto che ci sono parecchie famiglie che con 2000 euro campano due mesi, viene da chiedersi perché nei verbali pubblicati da Ion c’era scritto che era stato Mambolosco a parlare. Ognuno ha il sacrosanto diritto di esprimere la propria verità dei fatti e lungi da me mettere in dubbio le parole di Mambolosco su una vicenda che non conosco nei dettagli, ma sembra che questa storia faccia acqua da tutte le parti.

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