Cos’hanno in comune Matteo Salvini, un rapper emergente e i cinghiali?

La regola è questa: se in qualche modo vai contro Salvini, come minimo vieni ripostato o retwittato o entrambi e quindi ci guadagni in popolarità. Ecco che qualsiasi mossa contro il leader leghista diventa una mossa di marketing. Doveva saperlo Rumo, rapper emergente che, per promuovere il suo ultimo singolo, ha deciso di utilizzare l’immagine di Salvini e dei cinghiali. 

Quando ieri sera ho ricevuto il comunicato stampa da parte del team di Rumo, che promuoveva la vicenda, citando, non solo il titolo del singolo del rapper, ma anche il fatto che Matteo Salvini gli abbia in qualche modo risposto, ho capito che la mossa di marketing messa in atto aveva fatto centro.

 

Ma cosa è successo nello specifico? Nei giorni scorsi in diverse zone di Torino sono apparsi dei manifesti, apparentemente satirici, che raffigurano un cinghiale con le sembianze di Matteo Salvini e la scritta PRIMA I CINGHIALI, VOTA MATTEO SUOINI. Ovviamente, essendo Rumo un emergente da 1900 followers, nessuno aveva capito cosa significassero quei manifesti, si pensava a un atto contro Salvini da parte di qualche movimento politico. A spiegare però di cosa si trattasse è stato il team di Rumo, che una volta ricevuta la condivisione di Salvini, ha prontamente fatto girare la notizia mandandola a diversi magazine di settore. 

 

Una mossa pubblicitaria creata ad hoc per promuovere il singolo Sal__i e far girare il nome di Rumo.

 

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S a l v _ _ i è solo l’inizio.

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I manifesti non sono sfuggiti agli occhi attenti di Salvini che prontamente li ha condivisi sul suo profilo Instagram, ignaro del fatto che si trattasse di un rapper emergente in cerca di visibilità per il suo nuovo singolo.

 

 

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