Ketama: “la droga sta cambiando nello stesso senso della musica”

Parlo sempre di droga perché non facciamo altro, non ho contenuti perché sono vuoto dentro” dice Ketama 126 in Rehab. In effetti il tema della droga è ricorrente nei testi delle sue canzoni, ma basta seguirlo su Instagram per rendersi conto che è anche parte della sua vita.

 

 

 

 

Ketama è uno di quelli che, quando si trova a secco e in un’altra città, chiede supporto ai suoi numerosi followers per rifornirsi.

 

 

 
Recentemente ha fatto discutere la didascalia che ha accompagnato l’ultima foto pubblicata sul suo profilo Instagram: Siamo Roma, siamo i padri, siamo i boss dei King, siamo la droga e nessuno può dire il contrario.

 

 

 

 

Proprio durante un’intervista rilasciata a Il Foglio, Ketama ha parlato di droga, del suo rapporto con essa e del rapporto tra musica e droga:

 

Quest’estate un mio amico ha avuto un’overdose da Xanax, un farmaco legale e prescritto dal medico, ed è stato in coma due giorni. Io parlo molto di droghe ma dagli psicofarmaci, che ora vanno tantissimo, mi tengo lontano perché mi spaventano. Le benzodiazepine danno un’astinenza peggiore di quella degli oppiacei. Per l’astinenza di eroina non puoi morire, per quella da benzodiazepine sì. Credo che tra 50-100 anni ne parleranno come noi oggi parliamo dell’eroina.
Le droghe da rave facevano male, ma almeno erano comunitarie, univano le persone. Oggi stanno tornando le droghe ‘da cameretta’, per sopportare depressione, solitudine e ansia. E tutto ciò si ricollega sia alla scarsa offerta culturale di Roma che al discorso dei social media, che causano molta ansia sociale. La droga sta cambiando nello stesso senso della musica: oggi la si ascolta per lo più da soli, con le cuffiette o in camera, senza condividerla con nessuno, se non sui social”.

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