Come sono i virtual experience di tha Supreme? Ce lo racconta un ragazzo che è stato oggi a Firenze

Mi ha scritto un ragazzo per raccontarmi la sua esperienza al Virtual Experience di tha Supreme tenutosi oggi alla Galleria del disco di Firenze.

 

Lui ha 16 anni, è di Pisa, quindi ha fatto un mini viaggetto per andare a incontrare quella che è la sagoma virtuale di un artista che segue da parecchio tempo e che gli piace. Mi ha chiesto di restare anonimo, ma questa è stata la sua esperienza:
Ciao Rebel, ti devo raccontare di quello che è successo oggi a Firenze, al virtual experience di tha Supreme (tralasciando il biglietto che mi è venuto a costare 30€ per il treno…per andare a fare una foto con uno schermo…) arrivo davanti al negozio del virtual experience e compro il disco, mi metto in fila (aspetto) fino ad arrivare al mio turno. Ero gasato. Non vedevo l’ora di prendere la bandana (e pensa che eravamo tra i primi) il “controllore” all’entrata mi chiese lo scontrino, gliel’ho dato e mi dice:
non puoi entrare perché non hai il pass dei primi 50 che ottenevi comprando il disco tra i primi 50 in questo negozio, sicchè devi ritornare in fondo… Mi sentii disorientato e disperato dopo tutto il tempo che ho trascorso in fila… Pensando che ho fatto 80km con il treno per arrivare dov’ero.
Vado a ricontrollare le storie di tha per vedere se ero io che avevo sbagliato a leggere riguardo alle modalità delvirtual experience.
Vidi la storia e vidi scritto che “I primi 50 che si PRESENTERANNO riceveranno la bandana” non “i primi 50 che acquisteranno”.

Eravamo un bel po’ (all’incirca sui 100,150) e non sono stato l’unico che è stato mandato indietro…
Poi la foto l’ho fatta quando non c’era NESSUNO almeno non mi sentivo male “sentimentalmente” visto che sono andato a Firenze per fare niente“.

 
Quindi lui aveva tutte le carte in regola per ricevere la bandana, è arrivato tra i primi 50, ha fatto la fila, ma l’organizzazione del negozio ha cambiato le regole all’ultimo minuto, deludendo di fatto le aspettative di ragazzi che hanno fatto ore di coda per niente e che saranno rimasti sicuramente delusi.

Mi sono chiesta e gli ho chiesto cosa l’ha spinto a fare un viaggio, ore di coda e spendere dei soldini per fare una foto con una realtà virtuale senza neanche incontrare il suo idolo e mi ha risposto:
Precisamente non so… Forse perché è un artista che seguo dal 2017 e che ho sempre stimato.
Anche se la gente mi diceva che questo VIRTUAL EXPERIENCE fosse insensato, io negavo ugualmente. Non so come spiegartelo…
Poi quando è successo questo fatto mi sono sentito “ingenuo” a fare una cosa del genere.
Mi sto ancora chiedendo perché sono andato a fare una foto davanti a uno schermo“.

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