Cosa abbiamo imparato dalla vicenda di Fedez e Tiziano Ferro?

Se le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, quanto a lungo è giusto essere condannati per i propri peccati? In altre parole, se fai uno sbaglio, anche grosso, a vent’anni, devi pagarlo per tutta la vita?

 

Il quesito, che vale per le persone normali, si ingigantisce quando si parla di personaggi noti, o addirittura di rapper che usano le parole come armi per attaccare gli avversari o per ironizzare su chi gli sta intorno. Di solito stanno sul vago, usano il “tu” genrerico, il famoso nemico immaginario e poi sta al pubblico e ai commentatori capire chi è quel tu che viene mandato a quel paese. Ma Fedez in Tutto il contrario è stato molto esplicito, ha fatto nomi e cognomi e, anche se il brano era appunto da leggere al contrario, si può ipotizzare che a Tizano Ferro possa essere sembrato anche molto offensivo, nella rima con Cristicchi e in quella sui würstel.
Ha calcato un po’ la mano, lui stesso ha ammesso di aver usato un tono colorito. Aveva vent’anni. Appunto. Ma quanto a lungo dovrà scontare le sue rime? Dev’essere crocefisso in eterno? Ed è giusto che gli resti appiccicato il marchio di omobofo?

 

Ritirare in ballo Tutto il contrario è servito più a fare pubblicità a un brano ormai datato, piuttosto che a Tiziano Ferro. I vecchi dicono che il tempo è il miglior arbitro. Ma Ferro non aveva bisogno di una bagarre con Fedez per pubblicizzare l’album. Anzi, così non si è parlato di musica, ma di come vengono trattati i gay. Argomento che pare non stare poi così a cuore a Tiziano Ferro e che l’abbia usato come capro espiatorio per la vicenda di evasione fiscale che l’aveva visto protagonista anni fa e sulla quale Fedez aveva ironizzato. 

 

La stessa cosa era successa a Sfera, dopo la tragedia di Corinaldo e succede regolarmente quando in tv o sui giornali si parla di rap. Chi non sapeva niente di Sfera è andato a pescare una canzone che neanche i suoi più grandi fan si ricordavano. Una canzone talmente irrilevante che non era neanche stata inserita nei suoi album. E per colpa di un testo che forse neanche lui ricordava, perché aapparteneva agli esperimenti musicali che faceva da adolescente, gli è stata appiccicata addosso la fama di uno che tratta male le ragazze e inneggia all’uso di droga.
Succede spesso ai rapper. Oggi è il turno di Fedez, di Skioffi e della trap in generale. Ma se ci pensiamo lo stesso Emis KIlla ha detto che avrà dei problemi a spiegare certi testi a sua figlia quando sarà grande, ma non è ricordato per le sue canzoni più volgari, bensì per i suoi testi più romantici e pieni di poesia. Eppure sono stati scritti della stessa persona.
Così come Tutto il contrario e Magnifico.

 

Una persona si giudica nella totalità, non un pezzo o un testo per volta quando fa comodo tirarlo in ballo.

 

John Galliano, che non è un rapper ma uno dei più grandi stilisti del mondo, un giorno, a Parigi, dopo aver bevuto troppo, aveva parlato molto male, degli ebrei. Ha perso il posto da Dior, seduta stante. Poi ha chiesto scusa, ha incontrato il capo dei rabbini ed è stato assunto e confermato da Maison Margiela. Ha sbagliato. Ha pagato. Va avanti.
Fedez ha chiesto subito scusa e ha proposto a Tiziano Ferro di unirsi per creare insieme qualcosa contro l’omofobia e il bullismo. Progetto che, almeno per ora, non vedrà la luce.

 

I cantanti, come gli attori o i registi, hanno contro di loro l’eternità del loro lavoro. Se due persone normali si insultano, possono decidere se passare il resto della loro vita a non parlarsi, o fare pace e far finta di non ricordare più le reciproche offese. Ma le persone famose hanno sempre qualcuno pronto a ricordargli i loro errori, come è successo in conferenza stampa da Tiziano Ferro. È stato un giornalista a tirare in ballo Fedez ricordando la canzone incriminata anche a chi ne ignorava l’esistenza.

 

Detto questo, chi non ha uno scheletro nell’armadio a 20 anni come a 30? Tutti abbiamo qualcosa da nascondere.

Chi non ha mai sbagliato, scagli la prima pietra. Oppure si fermi a ragionare, perchè anche il lancio potrebbe essere un errore. Ricordato ancora tra vent’anni. Quando qualcuno deciderà di usarlo contro di te.

 

 

Anna Savini

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