Massimo Pericolo e il calcio

Nelle rime di Massimo Pericolo non troviamo solo accenni al suo passato in carcere, alla sua vita difficile, alla droga o alla politica, ma anche riferimenti calcistici che fanno intravedere la sua passione e il suo rispetto per questo sport, ma anche le tante similitudini tra rapper e calciatori.

 

Penso a Star Wars con Fabri Fibra, dove Massimo Pericolo dice: “Mio figlio piuttosto che il rapper giocherà a calcio (gol)“. O a 7 Miliardi: “Un processo, ma mica Biscardi. Zero calcio, solo calci“. 7 Miliardi, il cui video su YouTube è vietato ai minori, è votato dai tifosi del Monopoli come la canzone che vorrebbero sentire allo stadio dopo i gol fatti, sintomo di un altro legame tra Massimo Pericolo e il calcio.

 

 

 

 

Ma non è tutto, sono molti i calciatori famosi che hanno alle spalle un passato e un’infanzia difficili e di disagio, come Cristiano Ronaldo per esempio, o che sono stati arrestati o accusati per droga, proprio come Massimo Pericolo. Il centrocampista colombiano Freddy Rincon che ha giocato nel Napoli, per esempio, o l’attaccante italiano Michele Padovano, che giocava nella Juve. Il rap, come ha detto l’autore di Scialla Semper in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, è il calcio della musica. 

 

 

Mio papà era tifoso dell’Inter e da piccolo lo ero anch’io, poi crescendo non ho più seguito molto il calcio. Però il tifo è una fede, ti aiuta ad andare avanti nella vita perché sai che le partite ci saranno sempre. All’inizio Cristiano Ronaldo ha avuto una storia difficile, soprattutto economicamente, ma poi ha dato una mano alla sua famiglia e a chi gli era vicino. Puoi avere tutti i milioni del mondo e fregartene degli altri: così non è stato per lui e non sarà per me. In quest’anno pazzesco mi è successo di tutto, ma non sono cambiato. La differenza è che ora mi mantengo facendo ciò che amo. Tanti dicono che i soldi non fanno la felicità, ma tutti sono felici di averli. Ora i ragazzini sognano di diventare rapper e non più calciatori. Il calcio è in tv, il rap sui social e quindi più sotto l’occhio dei giovani. Che vedono ragazzi come loro passare dal nulla all’avere tutto, chi non lo vorrebbe? Per giocare a calcio basta un pallone, per iniziare a fare il rapper aprire un canale su YouTube. Se poi hai talento e ti impegni, allora arrivi. Oggi il rap italiano è il calcio della musica“.

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