C’è differenza tra essere di quartiere ed essere criminali

Oggi con la nuova esplosione dello street rap e con la trap che finge in molti casi di essere di strada la situazione sta sfuggendo un attimo di mano. Senza arrivare al livello di Tekashi 6ix9ine, che durante il processo ha dichiarato di essersi affilato a una gang per ottenere la street credibility necessaria per poter fare musica, vedo molta confusione tra l’essere di quartiere e l’essere criminali in Italia.

Anche noi abbiamo alcuni artisti che hanno avuto guai con la giustizia o che sono stati in prigione, come Frank Il Profeta, Highsnob, Massimo Pericolo, Rasty Kilo. Molti sono stati fermati per possesso di stupefacenti, ma da lì all’essere dei criminali ce ne passa. L’attitudine di strada, o di quartiere è una cosa, la criminalità vera e propria è un’altra. Un criminale non parla dei suoi crimini, o comunque non si porta dietro la sua gang di criminali. Chi invece rappresenta la realtà disagiata o difficile di quartiere si porta dietro tutte le persone che lo circondano.

 

Spesso la cosiddetta street credibility vacilla. Facciamo un esempio, Tony Effe che si atteggia da gangster vi sembra un gangster vero? Così come vacilla uno dei fondamenti del rap KEEP IT REAL. Cosa c’è di reale? Ben poco. C’è molta finzione, ostentazione, l’essere chi non si è, l’apparire che offusca e nasconde l’essere. Se io fossi una criminale vera, e sentissi certe canzoni, o vedessi certi poser, sgamerei subito chi è vero da chi è fake, no? Un po’ come se racontassi la balla di essere stata sulla luna a un astronauta, non se ne accorgerebbe dopo cinque secondi che sto dicendo una cazzata?

Ma il rap, oltre a raccontare la verità e a rappresentare, racconta anche storie. Come se alcuni diventassero reporter di cose vissute, ma anche viste, sentite raccontate nella realtà, in un libro, in un film o nell’immaginazione. Tutto sta nel saper distinguere la realtà dalla finzione. C’è un lato oscuro del rap, c’è un rapporto tra rap e criminalità, ma c’è anche una forte ostentazione nel fare i finti gangster e nel costruirsi una street credibility falsa e inesistente.

Vi consiglio di guardare la puntata di Hip Hop Tv con Frank Il Profeta che parla della criminalità nel rap ed è molto interessante sentire le sue parole.

 

 

 

 

Lascia un commento