Achille Lauro: “1990 sta arrivando”

È di pochi minuti fa un messaggio di Achille Lauro al suo gruppo Telegram, nel quale, oltre a svelare i suoi pensieri e i retroscena di 1969, ci comunica che 1990, il suo nuovo disco, sta per arrivare.

 

Ciao,
sono felice di scrivervi di nuovo.
Continuo a ringraziarvi per tutto, è così incredibile che anche se dovesse interrompersi comunque vi sarei debitore per sempre.
“1969” è stato un album così apprezzato da tantissime persone, comprese voi, che mi ha indotto a pensare che dovrei continuare a ricalcare i miei successi, sfruttando il mercato e inchinandomi al vile dio denaro.
Chiunque mi consiglierebbe di farlo.
La major, i discografici. Chiunque..

Quando presentai “Rolls Royce” per un ascolto, mi dissero che non avrebbe mai funzionato.
Mi dicevano che se volevo continuare dovevo adattarmi al mercato attuale.
Quel mercato che secondo tanti si rivolgeva solo ai ragazzini e che era il momento di spremerlo in tutto il suo potenziale.
L’unico motivo per il quale potevo riproporre lo stesso sound era in nome di quello che tutti, tempo addietro, mi hanno dimostrato.
Ma non ho potuto. La mia mente andava altrove.

Come non potevo farlo allora, non posso farlo neanche oggi.
Quello che ci imprigiona in qualcosa ci fa scomparire.
Il tempo è un’illusione.
Il senso d’amore, il senso del nulla.
Questa piccola poesia ci accomuna.
Siamo uguali.
Sogno anche io di scrivere quelle pagine che nessuno ha mai scritto.
Sono forse schiavo dell’inesistente, o sono solo ossessionato dell’esistere.
Per farlo non dormo, non mangio, non vivo.
A volte ho paura di accorgermi un giorno di aver sbagliato, di aver perso del tempo che non tornerà, di aver trascurato le cose importanti per vivere una vita che non esiste.
Mi sto fidando di voi.

Vi svelo che sto fondendo tutto in un unico insieme.
Non esiste piu nulla per me, i generi musicali sono solo gabbiette per topi.
Pop, punk, rock, grunge, trap, musica contemporanea.
Sono un’unica cosa.
Sto tornando con un’anima intima, malinconica, che è parte della vita.
Sto prendendo i ricordi di quando ero bambino, che sono la parte migliore di noi, quella che forse tutti nascondono.
Quel dolce rimpianto che ci lega profondamente.

Sono nato nel ‘90.
Ricordo che da bambino, e poi da adolescente, la musica che ascoltavo creava emozioni talmente forti da diventare oggi un ricordo a tratti malinconico.
Erano gli anni dove la musica dance anni ‘90 dominava i dancefloor di tutto il mondo, con quel sound inconfondibile e quel suo spirito libero ed euforico, emblema di una giovinezza spensierata. Erano gli anni in cui sono comparsi i Daft Punk, Corona, gli Eiffel 65 e Gigi D’Agostino solo per citarne alcuni.
Alla fine del 2017, dopo aver scritto “Rolls Royce” e quasi l’intero album “1969”, i ricordi d’infanzia e della mia adolescenza mi hanno portato alla mente le sonorità anni ‘90 e la musica dance. È così che a gennaio 2018 abbiamo buttato giù il primo brano ispirato a questo.
Da lì il passo è stato breve e abbiamo iniziato a scrivere la musica che ascolterete nel futuro disco, chiaramente rivista a mio modo ed in chiave estremamente intima e autoriale.

Cosa vi sto svelando?
“1990” sta arrivando.

Il prossimo passo mi vedrà volare verso gli studi a Las Vegas per completare questo lavoro che mi auguro possa piacervi tanto quanto “Rolls Royce”.

Intanto un’anteprima del nuovo mood ve la svelerò ai live di ottobre, spero ci sarete e che mi accompagnerete anche in questa nuova prova.
Spero di non deludervi.

Achille Lauro

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