Una divertente analisi delle hit estive

Stamattina vagando su Facebook mi sono imbattuta in un’analisi divertente, sarcastica e ironica su alcune delle hit estive che ci hanno accompagnato in questi ultimi mesi. A scriverla è stato un certo Francesco Brescia, non ho la minima idea di chi sia, ma le sue parole mi hanno divertita al punto che ho deciso di condividerle con voi.

 

È finita l’estate 2019, quella che ha regalato il maggior numero di hit estive italiane.
Un’ecatombe di note e buon gusto che Germano Mosconi ha già detto tutto.
Andiamo ad analizzare i 10 più grandi successi di questa tremenda annata:

 

N.10
“Arrogante” – Irama
Il giovane prodotto del vivaio di Maria De Filippi sforna un pezzo dal vago sapore reggaeton che strizza l’occhio a Enrique Iglesias e i coglioni a me.
Indimenticabile il passaggio “tu viso pulito, il mio pieno di botte”, che racchiude un po’ i desideri di chiunque abbia un udito integro e un pizzico di buon senso.
La canzone sarebbe anche passabile, previa la disattivazione dell’audio.

 

N.9
“Margarita” – Elodie feat. Marracash
Altro packaging by Maria De Filippi, Elodie, che aveva già attentato ai più banali capisaldi della logica con “Pensare Male” (e cantare peggio), incomprensibile successo primaverile in coabitazione coi The Kolors, torna quest’estate con un pezzone al fianco di Marracash, rapper che una volta faceva il duro, poi ha visto la figa da vicino e allora ci canta cose come “e se non sei te, non rispondo al cell”.
Tornasse la buonanima di Tupac, gli passerebbe sopra con la Mondeo.

 

N.8
“Calipso” – Charlie Charles feat. Sfera Ebbasta, Fabri Fibra, Dardust, Mahmood
Più collaborazioni che elettori di Italia Viva di Renzi, Calipso vede al ritornello Mahmood e sparsi in giro per la canzone Sfera Ebbasta, Fabri Fibra, l’autotune, una stecca di Marlboro, Giovanni Rana e Uncle Granpa, che poi è l’unico che si salva.

 

N.7
“Dove e quando” – Benji e Fede
‘Dimmi dove e quando, da stasera non arrivo in ritardo, senza tante parole manda la posizione’. No, non è Luis Sepulveda, né Alda Merini.
Dopo Fukushima e il profumo Alien, il reggaeton è la terza causa di decessi dell’ultimo quinquennio, ma i tg non ne parlano. E approfittano di questa cosa ‘sti due ragazzi modenesi, che sembrano usciti dalla vetrina di H&M per verve e postura, con un irritante inno alla gioia che fa venire voglia di chiedere un passaggio a Cappato, e guida tu, Marco, già sai dove e quando.

 

N.6
“Nuova Era” – Jovanotti feat. Dardust
Siccome aveva praticamente fatto tutti i generi musicali, e malissimo, Lorenzo Cherubini, ignaro di avere 50 anni, anziché mandare il cazzo in chat alle vecchie, come dovrebbe uno della sua età, decide di assoldare il pianista della trap generation, Dardust, e caccia fuori una canzone che dire imbarazzante è fargli un complimentone.
Un passaggio di quest’opera: “e quando io ti guardo mentre balli, vedo in cielo i pappagalli”.
Ma vaffanculo.

 

N.5
“Playa” – Baby K
Abbiamo assodato che la platinata fintarapper urla Baby K prima di cantare per dare modo a tutti di cambiare stazione radio.
Ma quello che non possiamo evitare è il ripetersi stagionale della abbruttita hit estiva della piccola K (K sta per Ketamina, che è quello che mi sono fatto prescrivere dal mio medico dai tempi di Roma-Bangkok). Quest’anno canta da sola e siamo su vette altissime: “La musica, la playa, l’estate, la fiesta”.
Ci manca l’espadrillas, il Calippo fizz e la gonorrea, ma quelli vanno nel pezzo dell’estate 2020.

 

N.4
“Ostia Lido” – J-Ax
J-Ax ha fatto anche cose buone, come il DVCE, però lui è ancora vivo.
Già ci aveva trapanato i coglioni auricolari con la storia del figlio, ma con Ostia Lido dimostra che al peggio non c’è mai fine.
Una canzone di merda, supportata però da un video del cazzo, nel quale il quasi cinquantenne Ax balla come uno che si è appena svegliato dopo 5 anni di criogenia.
Il ritornello “che balla, che balla, che balla” è già di per se una recensione del pezzo, ma noi ci teniamo a dire che fa schifo ai vermi, lo stesso.

 

N.3
“Maradona y Pelé” – TheGiornalisti
La parole Indie in italiano si traduce in “scrivi testi che non vogliono dire una minchia, mettici parole così a sorpresa, però ricorda di non pettinarti”.
Ecco il segreto dei Thegiornalisti, nuova ex formazione della scena musicale italiana, formata da Tommaso Paradiso, Tommaso Paradiso e Tommaso Paradiso.
Dopo anni di gavetta e canzoni del cazzo con un pubblico di nicchia, finalmente il meritato successo fatto di canzoni del cazzo per un pubblico sterminato.
Da domani Paradiso sarà da solo a produrre robe come “ma quanto è puttana questa felicità”, e sai che bello.
Hanno però fatto in tempo i 3 a regalarci questa sgrammaticata hit estiva, fatta di richiami a Sandokan, ai western e all’analfabestismo musicale del pubblico medio italico.

 

N.2
“Jambo” – Takagi e Ketra feat. Giusy Ferreri, Omi
Prendi il dj dei Gemelli Diversi.
Prendi il dj dei Boomdabash.
No, non stai svuotando il secchio dell’umido, ma sei in sala di registrazione.
Ed ecco il duo più prolifico degli ultimi anni, loro e quegli stramaledetti featuring con Arisa, Lorenzo Fragola, Jovanotti, Calcutta, Paradiso, Cgil, CISL, Will Smith, Anas, Aiscat, Charles Manson, Pol Pot e Giorgino del Tg1.
La voce maschile è il tipo di Cheerleaders, un successo di qualche anno fa, lei è invece l’ispiratrice di un’intera generazione di allarmi per casa.
“Tra il cielo e la savana, jambo buana, dicevi tu, guardando me”. Almeno una cosa degli ultimi mesi che non parla di Salvini.
La parte più bella della canzone è quando sono passati 2 minuti dalla fine.

 

N.1
“Mambo Salentino” – Boomdabash feat. Alessandra Amoroso
E come diceva Dante nel XVI canto del Purgatorio “Percorsi a pie’ pari uno stretto viotto a cor sgomento, ma quanto sfaccimma ha rotto il cazzo il Salento?”.
E mai endecasillabo fu più azzeccato.
Partiamo da una base mariadefillippica, con l’ennesima creatura del garage della sanguinaria, quella Alessandra Amoroso che ha un’apertura di bocca pari al terminal 3 di Orio al Serio. E aggiungiamoci i Boombadash, terzetto salentino che mixa reggaeton, hip hop e Idrolitina grazie al lavoro del dj Ketra, recidivo, e altri 2 tipi dei quali uno sembra Sloth dei Goonies e l’altro invece sa parlare italiano.
Il pezzo è imbarazzante, cacofonico, inascoltabile.
Perfetto quindi per sostituire l’inno di Mameli in ogni dove.

 

(Francesco Brescia)

 

Concludo augurandomi che, visto l’avvicinarsi della stagione invernale, dopo Mambo Salentino non arrivi un Mambo Altoatesino….

 

 

 

 

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