Cosa ci aspettavamo da Sfera dopo la tragedia di Corinaldo?

Già aspettarsi qualcosa da qualcuno non porta quasi mai a vedere realizzate le proprie aspettative. Tanto meno in questo caso. Si è scritto, detto, e parlato tantissimo in questi mesi di Sfera Ebbasta e di quanto accaduto quella notte alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. I riflettori sono ancora puntati su di lui, come se avesse spruzzato lui lo spray urticante che ha scatenato il panico. Ma se siamo tutti d’accordo sul fatto che non gli è imputabile colpa alcuna, cosa avrebbe dovuto fare dopo?

Magari non mostrare Rolex e erba. O magari non pubblicare il post “anche a te e famiglia” con tanto di dito medio. Forse avrebbe dovuto esporsi maggiormente, ma sarebbe cambiata l’idea dell’opinione pubblica su di lui?

A mesi da quella tragedia, Sfera ha parlato di quanto accaduto e dei suoi pensieri al riguardo durante la conferenza stampa per X Factor:

 

 

https://www.instagram.com/p/B2OsVNkBfeD/?igshid=gjf2fiv97z8z

 

 

E’ qualcosa che mi ha segnato, non è una cosa che passa, niente cambierà le mie emozioni riguardo a quanto è successo. Ritornare a lavorare, non solo a X Factor ma a lavorare in generale, non è stato facile, non tanto per le critiche alle quali sono abituato, ma per la situazione che si era creata. Non sei mai abbastanza pronto per robe così”.

 

Ma cos’ha fatto in privato? A quanto pare poco niente, stando a quanto dichiarato proprio in questi giorni da Francesco Vitali, fratello di Benedetta, una delle sei vittime: “Noi Sfera Ebbasta non lo abbiamo mai sentito. L’11 dicembre, tre giorni dopo la tragedia, ci ha scritto una lettera in stampatello, fotocopiata, che ci è arrivata tramite il sindaco. Quando l’abbiamo letta siamo rimasti stupiti: c’era scritto: ‘Mi farebbe piacere incontrarci e abbracciarvi personalmente’… Ha scritto che gli avrebbe fatto piacere incontrarci, ma non si è fatto mai sentire. Una lettera fatta tanto per farla e quindi sarebbe stato meglio non farla per niente. Noi siamo assolutamente contrari a quel tatuaggio. Penso che se a Sfera Ebbasta chiedessi i nomi delle vittime di Corinaldo non se ne ricorderebbe neanche mezzo. Quando vivi in prima persona tragedie simili capisci che a volte è meglio stare in silenzio che dire e fare cose tanto per farle, tanto più da chi ha visibilità come lui. La lettera e il tatuaggio sono stati irrispettosi nei nostri confronti. Sfera Ebbasta non deve avere la coscienza sporca, perché secondo me non c’entra con l’accaduto, ma si è dimostrato immaturo e questo non va bene“.

 

È questo il punto. Sfera non ha colpa alcuna. Non avrebbe dovuto sentirsi in colpa, né in dovere di fare qualcosa. Sono le aspettative nei suoi confronti, la pressione mediatica ad aver alimentato un qualcosa che non esisteva. Ha fatto quello che gli sembrava giusto, sbagliando forse, agli occhi di molti e soprattutto a quelli delle famiglie delle vittime che dopo aver ricevuto la sua lettera, magari si aspettavano qualcosa di diverso.

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