Segnatevi questo nome: Mattway, perché è il prossimo numero uno

Era il 2012 quando Achille Lauro pubblicò Bear Grylls, un brano folle, completamente fuori di testa, sia per sonorità, curata da Frenetik, sia per immaginario e testi. Per l’epoca era sicuramente uno di quei pezzi che difficilmente potevano essere compresi e soprattutto apprezzati come meritavano.

Siamo nel 2019, sono passati ben sette anni, Achille Lauro insieme a Dj Pitch ha costruito un impero con la loro etichetta No Face. E tra gli artisti che fanno parte del loro roster spicca sicuramente Mattway, uno di quei ragazzi che possono essere definiti artisti con la A maiuscola. Mattway, con la produzione di Dj Pitch, ha deciso di dare nuova luce a quel vecchio brano di Achille Lauro e ha pubblicato Bear Grylls Remix. Mattway, con questo nuovo brano, conferma ancora una volta le sue spiccate doti artistiche, la sua versatilità e la sua follia. Il Bear Grylls Remix di Mattway e Dj Pitch è come se fosse un upgrade dell’originale, un pezzo a se stante, un qualcosa che prende dal passato e trova una vita propria, completamente nuova. È stato sicuramente un gesto coraggioso quello di Mattway, che è riuscito, grazie anche alla produzione di Dj Pitch, a creare un qualcosa di nuovo per suoni e flow, che passano dal punk, al metal, all’elettronica in modo fluido e inedito. Bear Grylls Remix è uno di quei pezzi incazzati e folli che ti dà la carica. Segnatevi questo nome: MATTWAY, perché è il prossimo numero uno.

Com’è nata l’idea di fare un remix di un vecchio pezzo di Achille Lauro?

“È stato un esperimento. Lauro, come ho detto in più circostanze, è stato una colonna portante per me, a livello musicale, ma in realtà non ho scritto Bear Grylls Rmx con lo scopo di remixare il pezzo…
Chiudevo il ritornello con quella citazione, ero in studio con Pitch e gli è venuta l’idea di aggiungere, alla fine del ritornello, la voce di lauro in Bear Grylls. Da qui ‘Bear Grylls Rmx'”.

Perché hai scelto proprio Bear Grylls?

“Anche se non voluto, in caso dovessi remixare un pezzo di Lauro sceglierei sicuramente questo, e il motivo è semplice: La mia vita Bear Grylls”.

Come ha preso Achille Lauro la tua idea?

“Ha svalvolato di brutto. Non me lo aspettavo, non credevo potesse piacergli, è comunque fuori dal mio genere, mi ha sorpreso. Ovviamente, in seguito, mi ha dato anche qualche dritta; nonostante sia molto impegnato con il lavoro ci prende molto in considerazione e supervisiona ogni minimo dettaglio. Poi abbiamo un sacco di cose in comune e ci rispecchiamo tanto l’uno nell’altro,a volte dice che siamo “fratelli” per le molte similitudini di vita”.

Se penso all’originale e all’anno della sua pubblicazione era davvero un pezzo folle e futuristico che forse non è stato apprezzato come meritava. Pensi di essere riuscito a dargli una seconda vita?

“Lo spero vivamente. Per quanto amatoriale fosse era 10 anni avanti rispetto a tutto ciò che andava di moda in quel periodo. Mi ci rispecchio perché non ho ancora mai avuto il riscontro che avrei voluto dai miei pezzi e, con tutta l’umilta del mondo, non penso di essere troppo lontano da tanti artisti che ora sono particolarmente in voga. Spero di dare una seconda vita più al pezzo originale che al remix perché per quanto sia “vecchio” ormai, resta una perla ed è un pezzo che ha le sonorità giuste anche attualmente”.

Dal punto di vista sonoro, come avete lavorato con Dj Pitch?

“Beh, io e Pitch abbiamo molto feeling in studio.
Avevo registrato il remix su un type, poi ci siamo chiusi a rifare il beat, che ora è totalmente diverso da quello che avevo usato in precedenza. Sono molto soddisfatto. Pitch Ha ricominciato a produrre circa 1 anno fa, in un periodo buio della sua vita, ed io facevo le trasferte a milano per settimane, dentro casa sua. Posso dire di avergli dato una bella spinta per continuare.
Credo che insieme abbiamo già 1 album”.

Mi racconti il concept del video?

“Il video è nato dall’idea di ricreare il video del pezzo originale. Grazie all’aiuto del mio team abbiamo fatto le riprese in una casa dismessa in quel di Primavalle.
Mi sono decolorato i capelli in quella casa e, per rimanere in tema Bear Grylls, ho comprato una tuta da imbianchino, proprio come nel video. Con il mio team e Diego Rotella, maestro e fratello di vita, abbiamo fatto il primo montaggio che, dopo svariate modifiche, supervisionate da Pitch e Lauro, è diventato il nostro prodotto finale”.

Per me sei un degno erede di Achille Lauro, in Bear Grylls credo che tu sia riuscito a fare di una hit una nuova hit rendendola tua, tu ti ritieni un suo erede?

“Se parli del conto in banca sì.
Scherzi a parte, io credo di sì ma non come fossi un nuovo lui.
Io credo che non lascerò mai No Face, mi hanno raccolto dalla strada scommentendo su di me. Sono una persona grata, sono stato giorni in condizioni pietose e credo nell’allineamento dei pianeti. Sarebbe ingiusto non essere grati. Sono passato dal desiderare al concretizzare grazie a loro. Sicuramente non sarò un erede ma No Face, nel giro di qualche anno, diventerà la Quality Control italiana”.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Non posso parlarne ma molto presto resterere di stucco”.

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