La pagella delle uscite settimanali

Settimana molto fitta dal punto di vista delle uscite musicali. Tra album, ep e singoli ce n’è sicuramente per tutti i gusti.

Inizierei con una menzione speciale, ovvero Max Pezzali e la sua Welcome to Miami. 

 

 

4 a UFO di Zoda. Se fossi Mara Maionchi a X Factor direi un netto PER ME È NO NO NO E ANCORA NO. No dai, credo sia uno dei dischi più inascoltabili che abbia sentito ultimamente. Per fortuna sono solo sette tracce, una peggio dell’altra, dove a salvarsi sono sicuramente le produzioni affidate a producer di altissimo livello, nomi del calibro di Big Fish, Sick Luke, Andry The Hitmaker e Low Kidd. La strofa di Side Baby risolleva un po’ l’andamento di Zoda, che si conferma essere un insulto per chi ha talento nella musica.

 

 

4 a Coca Cola di Chadia Rodriguez. Altra produzione di Big Fish buttata nel cesso. Sul vocabolario alla voce regalare perle ai porci dovrebbe esserci Big Fish che produce Chadia Rodriguez, Zoda e compagnia bella. Ora, non per fare la guastafeste ma di Coca Cola, tra un ritornello imbarazzante e delle strofe ancora peggio, mi sento di salvare la copertina che ricorda la pubblicità delle Morositas degli anni ’80.

 

 

4 a Multicolor di Edo Fendy. Al di là del fatto che sta storia di fare i super colorati alla Teletubbies è già trita e ritrita e anche un po’ rotto il cazzo, ci troviamo davanti all’ennesimo albummetto (parola inventata). Grazie a Dio anche in questo caso le tracce sono solo sette. Le produzioni sono buone, due canzoni, Marimba e Pantaloni Bassi, sono state scritte in collaborazione con Fred De Palma e si sente l’unfluenza e l’apporto di un artista capace di scrivere. Il resto, flow, metriche, concete sono ai limiti dell’oscenità.

 

 

9 a Parliamo di Luchè. Un singolo forte, complesso, intimo, granitico, come solo Luchè sa fare. Un singolo che parte dal cuore di Luchè e arriva a bucarci l’anima. Parliamo è la dimostrazione di quanto Luchè sia controcorrente sempre e comunque, laddove oggi tutti puntano alla hit estiva, lui ci presenta l’esatto contrario, ma Parliamo è musica fatta per restare, non per accompagnarci sulle spiagge.

 

 

8 a 17 di Madame. Con 17 Madame dimostra ancora una volta tutta la sua versatilità e traccia un nuovo sentiero all’interno del panorama urban italiano, affrontando nel testo un tema del tutto inedito che la mette al centro della scena. E lo fa con le caratteristiche che più la contraddistinguono: toni che passano dalla dolcezza alla forza, una scrittura che ha un occhio di riguardo per assonanze e metafore e una pronuncia delle parole in cui gli accenti variano in continuazione.

 

 

7 a La Hit dell’estate di Shade. Ha tutti gli ingredienti giusti, con un po’ di ironia, come uno di quei film di Verdone, divertenti, freschi, simpatici ma pungenti. E bravo Shade! Il titolo non è autocelebrativo come può sembrare, ma verte attorno a un concept più ricercato: è la ragazza dei sogni a essere la Vera hit, per molteplici ragioni.

 

 

6 a Volevo Te di GionnyScandal. Un passaggio verso il pop punk aiutato anche dal suono delle chitarre che ricordano molto i Blink 182, ai quali GionnyScandal ha dichiarato di essersi ispirato, anche se il paragone con i Blink è decisamente forzato. Ha cambiato un po’ suono, ma ha mantenuto l’argomento love che lo contraddistingue e che sicuramente fa presa sulle teenager.

 

 

7 a Supereroe Bat Edition di Emis Killa. Che dire? Abbiamo un repack con soli due inediti, quindi è doveroso concetrarci su Batman e Montecarlo. Emis Killa è un ottimo paroliere e un ottimo artista, uno dei più versatili in Italia, riesce a cambiare flow e a spaccare. In Batman abbraccia la trap, mentre in Montecarlo rappa duro, entrambe sono molto buone.

 

 

 

6 a So cosa fare di Capo Plaza. Sono indecisa se definirla una hit o un flop,  sicuramente è uno di quei pezzi che andranno molto nei club e forse è più vicino a hit come Allenamento, ma non convince del tutto, per me resta una via di mezzo.

 

 

7 a E io pago di Og Eastbull. Il flow e il beat restano quelli della trap brasiliana che ha reso celebri hit come Bella giornata. In più Og ha la capacità di unire quel pizzico di ironia italiana che ricorda i film di Alberto Sordi. Nonostante sia difficile superare una hit come Bella giornata, E io pago è decisamente sulla buona strada.

 

 

8 a Gelida Estate Ep di Gué Pequeno. Finalmente! Ribadisco finalmente cinque tracce alla G.U.E. Finalmente niente pseudo trappate e finalmente rap, beat anni ’90 resi decisamente moderni, flow impeccabile e ovviamente i soliti argomenti di Gué, che si è dimostrato essere in forma smagliante.

 

 

Veniamo alla doppietta di Ghali. In Turbococco sembra essere andato in studio e aver detto parole a caso, è un pezzo quasi studiato per piacere al pubblico più giovane. Turbococco rappresenta se vogliamo la parte più allegra e nazionalpopolare di Ghali, la produzione è affidata a Takagi & Ketra e nel complesso credo che meriti un dignitoso 6.

 

 

7 a Hasta la vista. È decisamente più urban ed è una di quelle canzoni che potrà riportare la musica di Ghali nei club, visto che da troppo tempo non ha più fatto musica da club o comunque suonabile in quel contesto. Inoltre ricorda molto Young Felix.

 

 

8 a Bear Grylls Remix di Mattway e Dj Pitch. Mattway è sicuramente uno dei giovani artisti di casa No Face più talentuosi. Ha avuto molto coraggio nel prendere Bear Grylls di Achille Lauro pubblicata nel 2012 e prodotta da Frenetik e darle nuova forma. Nel 2012 un pezzo come Bear Grylls era da fuori di testa, caratteristica che ha da sempre accompagnato la discografia di Lauro, ma oggi, grazie a Mattway e alla produzione di Dj Pitch, ha trovato una dimensione ideale e soprattutto è sicuramente un qualcosa di nuovo per suoni e flow, che passano dal punk, al metal, all’elettronica in modo fluido e inedito. Bear Grylls Remix è uno di quei pezzi incazzati e folli che ti dà la carica.

 

 

Concludo con una menzione speciale, non per bellezza ma per oscenità, con il video di Lento di Boro Boro.

 

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