Cellulari ai concerti sì o no?

Quando canto non vedo persone ma automi con in mano un iPhone

Diceva il buon vecchio Fabri Fibra e in effetti negli ultimi anni la condivisione social é diventata una vera e propria ossessione. Ogni qual volta vado a un concerto mi stupisco sempre della folla di ragazzi che attende l’uscita del proprio beniamino sul palco con la telecamera del telefonino già pronta a registrare e immolartalare. Mi rendo conto che io stessa, per creare spesso la storia perfetta da mettere su Instagram, mi perdo parte del concerto o non me lo godo come dovrei. Certo, io vado lì per lavoro e per scrivere il giorno dopo ma l’ossessione dell’immortalare e condividere é davvero alta e spesso fuori controllo.

Sempre più spesso vedo ragazzi giovanissimi avvicinarsi ai propri idoli e, senza quasi salutarli, porre la domanda scusa facciamo una foto? come se condividere il momemto sia più importante di viverlo.

Kendrick Lamar aveva vietato l’uso dei cellulari e la possibilità di scattare foto e girare video durante i suoi live. Non solo il pubblico, ma anche limitato il numero di fotografi professionisti ammessi era limitato. Una decisione che sicuramente ha lasciato perplessi, ma che avrà permesso al suo pubblico di godersi appieno lo spettacolo.

In Italia sono anni che Achille Lauro porta avanti la sua battaglia del LASCIATE A CASA I CELLULARI. Durante l’evento privato tenutosi in occasione dell’apertura del nuovo punto vendita di Foot Locker a Milano, Lauro a un certo punto ci ha detto: “Se non mettete via i cellulari subito, noi ce andiamo“. Eravamo in pochi, per lo più addetti ai lavori, nonostante tutti cantassimo le canzoni tratte da 1969, eravamo tutti con il cellulare in mano. La sensazione di metterlo in borsa è stata strana, mi sono chiesta “e ora cosa faccio con le mani?“, ma poi ho capito che godersi un live era un’altra cosa. Io avrei dovuto saperlo, ricordo bene tutti i concerti a cui sono stata quando non c’erano i telefonini, non c’era Instagram, ma neanche la moda di fotografare tutto come giapponesi in vacanza.

Sulla scia di Achille Lauro, anche Lazza ha recentemente detto che sarebbe meglio limitare l’uso dei cellulari durante i concerti. 

Dalla parte degli artisti dev’essere fastidioso stare su un palco e vedere davanti a sé solo cellulari puntati. Dalla parte invece del pubblico è diventata una mania quella di riprendere e postare ogni cosa, ma un video o una foto fungono anche come ricordo dell’esperienza vissuta. Il concerto è uno dei pochi momenti, se non l’unico, in cui si ha la possibilità di vedere il proprio artista preferito cantare le sue canzoni, è una festa, un qualcosa da vivere, non da riprendere. Spesso, tra la folla, c’è chi non riesce neanche a vedere l’artista sul palco perché la vista è impedita dai troppi cellulari e così si guarda il concerto sullo schermo del telefonino di uno sconosciuto. Bisognerebbe forse trovare una via di mezzo, educare il pubblico a divertirsi e a godersi lo spettacolo, senza la smania di riprendere e condividere. Forse vietare completamente l’uso dei cellulari è eccessivo, si andrebbe a ledere la libertà individuale, ma limitarlo sarebbe apprezzato dal pubblico e dagli artisti.

Mi tornano in mente le parole di Fabri Fibra….

Il pubblico è malato, avvelenato, arsenico, ti filma mentre muori sopra al palcoscenico

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