La pagella delle uscite settimanali

Ma quanta musica è uscita questa settimana? Proviamo un attimo a fare il conto… Sono usciti all’incirca 11 singoli e i dischi di Tredici Pietro e Skioffi, più una menzione speciale assolutamente dovuta a Jovanotti.

9 a Jova Beach Party Ep. E’ un disco dove l’anima DJ di Lorenzo emerge evidente, più che in qualsiasi altro suo album dove spesso convivono altre atmosfere. In Jova Beach Party fondamentalmente si balla, la base di questi pezzi è decisamente festaiola, ritmica in sette possibili coniugazioni. Ma da sotto la superficie emergono ”canzoni”, la scrittura di Lorenzo, il romanticismo, l’avventura, la vitalità, l’energia, l’attenzione alle parole.
Non è un disco addomesticato, pettinato, “allineato” al mercato tradizionale, è semplicemente “un progetto nato e cresciuto libero, che voleva uscire, e ora è fuori!

8 a Montenapo di Gué Pequeno feat Lazza. È tornata a farsi prepotente l’anima tamarra e strafottente del Guercio, che trova in Lazza e nel suo essere arrogante e sfacciato un degno alleato. I due, nonostante non siano alla prima collaborazione, è forse la prima volta che sono perfettamente amalgamati e in linea l’uno con l’altro. Spesso abbiamo notato in Lazza alcune caratteristiche di Gué e forse, dopo aver ascoltato Montenapo, possiamo dire che potrebbe essere il degno erede del Guercio, nonostante ovviamente Gué risulti molto più credibile.

Gué Pequeno è presente anche nel nuovo singolo di Shorty, Madrugada, un singolo decisamente reggaeton.

7 a Elisir di Tedua. Tedua è difficile da mandare giù e comprendere al primo ascolto, ma Elisir è un ottimo singolo, dove il ritmo è incalzante, i toni sono di sfida e la chiave del tutto è l’autocelebrazione, che però riesce a non risultare superba o stucchevole, perché riesce a passare dalla spocchia ai valori veri: “Guarda, fra’, la mia promo sopra di un cartellone
Non mi cambierà mai la fama, il cash o le donne“.

7 a Pazzo di te di Mecna e Sick Luke. Se con Akureyri avevamo avuto un assaggio di cosa questa collaborazione potesse portare al panorama discografico italiano di oggi, PAZZO DI TE ne è una conferma, un’unione di teste, di artisti lontani sulla carta, ma uniti dalla voglia di fare musica insieme sperimentando nuovi suoni. Tutto questo è impreziosito dal valore aggiunto dei musicisti Valerio Bulla e Alessandro Cianci.

6 a Veleno 7 di Madman e Gemitaiz. Superare Veleno 6 era davvero una sfida molto difficile, quasi una mission impossible. Nonostante i paragoni nella musica servano a ben poco, è arduo non farli in questo caso. Veleno 7 è un buon singolo, ma ha perso la verve del capitolo precedente, risuona stucchevole, a tratti noioso e forzato, è un po’ come il secondo capitolo di un film che ha avuto un gran successo, non sarà mai esplosivo come il capitolo precedente.

7 a Tocame di Elettra Lamborghini feat Pitbull. Primo estratto dell’album Twerking Queen, Tocame si avvale della preziosa collaborazione di ChildsPlay e di Pitbull. Cresciuti a ritmo di raggaeton, i due artisti portano in Tocame le classiche sonorità alle quali Elettra ha ormai abituato il proprio pubblico. Come fu per Pem Pem e Mala, tormentoni dello scorso anno, anche il nuovo singolo si candida al ruolo di colonna sonora estiva 2019. Il brano, rigorosamente in spagnolo, è un invito a vivere le emozioni in modo semplice e spontaneo. La Lamborghini si sposa benissimo con i due ospiti del brano, nonostante Pitbull sia una star indiscussa, lei non stona, anzi, dà un tocco in più al brano che funziona perché è un reggaeton fatto bene.

7 a Bunga Bunga di MaRue. MARUEGO cambia direzione artistica e nome d’arte diventando MaRue. Bunga Bunga rappresenta le sue nuove sfumature artistiche a partire dalla produzione, curata dal beatmaker Busojamz, che unisce le sonorità della dancehall a quelle della trap arabeggiante e all’elettronica. Il brano si ispira alle celebri vicende dell’ex Presidente del Consiglio per raccontare la confusione in cui versa la società attuale: un mondo caotico, frenetico, in continua evoluzione, popolato da uomini che comunicano tra di loro con slang e linguaggi tribali.

6 a Una volta ancora di Fred De Palma e Ana Mena. Eccoci alla solita hit estiva di Fred De Palma che, dopo il successo dell’estate scorsa con D’estate non vale, torna a collaborare con Ana Mena. Sarà sicuramente la hit dell’estate, quella che sentiremo allo sfinimento e ci ritroveremo a canticchiare, questo però non significa che sia un bel pezzo. È una hit estiva, che fa il suo dovere senza brillare per qualche caratteristica in particolare.

5 a Mambo Salentino di Boomdabash e Alessandra Amoroso. Il brano è una summer hit in perfetto stile Boomdabash, un pezzo di grande impatto che ben rispecchia l’inconfondibile energia che da sempre contraddistingue il gruppo, una delle migliori reggae band italiane in grado di mixare sapientementeelementi reggae, pop, soul, drum & bass e hip hop.
Mambo Salentino nasce dalla profonda amicizia che lega Boomdabash con Alessandra Amoroso, un rapporto di reciproca stima e affetto genuino che dura da molti anni. È un brano perfetto dal punto di vista sonoro, ma scadente per il testo, nel complesso funziona, ma stanca.

8 a Sceng ind o rion di Enzo Dong. Su una produzione musicale di Dat Boi Dee, Enzo Dong sposa uno stile caraibico latino trascinante come il dembow, molto diffuso in Paesi come Porto Rico, Giamaica e Santo Domingo, per parlare dell’ambiente in cui si è formato. Questo ritmo, inedito in Italia, è spesso usato per descrivere le favelas più pericolose e rappresenta bene la strada. Nel brano l’artista esprime tutta la voglia di farsi sentire, a partire dalla sua gente, cresciuta con lui nel rione, e ha scelto questo stile musicale perché si adatta sia alla realtà da cui proviene, sia al dialetto napoletano.

6 a Lento di Boro Boro e Mambolosco. Darei un 8 alla produzione di Don Joe, un 7 a Boro Boro e un 5 a Mambolosco che inizia la sua strofa con “sto fumando”. Il pezzo nel complesso è buono, è una ballata lenta, ma ritmata, Boro Boro sta facendo dei passi da gigante e questa produzione di Don Joe esalta le sue doti, ma il feat di Mambolosco questa volta stona, nonostante i due siano abbastanza amalgamati.

Un’altra menzione speciale va sicuramente al ritorno inaspettato di Grido e alla sua One Shot.

Concludo questa lunghissima pagella con il video di Gengis Khan di Mike Lennon. “Gengis Khan è la stolia di uno schiavo che diventa impelatole, è la stolia di un figlio di opelai che diventelà una lapstal”.

Lascia un commento