Emis Killa è un fuoriclasse del racconto

Ascoltare una sua canzone è come andare a vedere un film. C’è una trama. Lui canta. Tu la vedi. Tijuana, il singolo appena uscito per lanciare il nuovo album, è un film bellissimo. Racconta la storia di una ragazza che tenta di essere diversa dalle altre, migliore dalle altre, più eccentrica, più ribelle delle altre. “Appariscente anche senza make up, ferma il tempo quando entra nel club“. Ha una rosa tatuata sulla schiena e ha infranto mille cuori.
Si sente superiore, “con le tipe io non mi vi trovo, sarà che ragiono come un uomo“. Fuma fino a quando gli occhi non le diventano bordeaux, “tutti tornano sfasciate dalla festa ma lei no“.

A parte la capacità impressionante di mettere in musica le rime facendo diventare la canzone un successo, e non solo l’ennesimo freestyle, Emis Killa riesce a far sentire un po’ tutte quella ragazza, anche chi vorrebbe essere come lei, ma è l’esatto contrario.
Tijuana ricorda tantissimo Linda, un altro successo di Emis Killa. Lui stesso ha detto di aver preso ispirazione dalla sua vecchia, ma eterna, hit. E infatti ha la medesima potenza narrativa senza doppi sensi (in Linda c’erano, anche se in realtà sfuggivano a chi era tutto concentrato sulla storia di questo amore pericoloso). In più sono due pezzi latini quindi musica che fa ballare.
Emis Killa ha pochi eguali quando racconta le dinamiche di coppia o famigliari (come in Cena a casa dei tuoi, Cashwoman o Parole di ghiaccio). Per questo è diventato subito l’idolo delle teenagers e lo è ancora adesso che ha 28 anni, una compagna e una bambina piccola. Quando fa le stories su Instagram ama fare la parte del tamarro senza diplomazia. In realtà nel suo lavoro è come il nome che gli diedero quando vinse il concorso Tecniche perfette. Un killer che prende la mira del prossimo successo e lo centra al cuore come un cecchino.

– Anna Savini

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