Rapper che spaccano solo su Instagram

DON’T BELIEVE THE HYPE cantavano i Public Enemy nel 1988. Instagram era lontanissimo allora, molti di quelli che oggi chiamiamo artisti, rapper, trapper, che dir si voglia, non erano neanche nati, eppure c’era già l’hype, in forma diversa ovviamente. Ma non credere all’hype. È una cosa effimera. Oggi, infatti, soprattutto sui social è tutto ancora più effimero. Si montano teatrini, scatch, gag, appuntamento alle 14.00 del giorno dopo solo per attirare l’attenzione su di sé, per dare un annuncio e per distogliere l’attenzione su un prodotto molto spesso scadente. L’ultimo in termini di tempo ad aver creato l’ennesima gag è stato Samuel Heron per annunciare l’uscita di Triste, un album presentato da lui stesso durante la conferenza stampa come un qualcosa di conscious, profondo, nato da un sentimento di disagio, ma che in realtà si è rivelato a dir poco mediocre. Lo stesso aveva fatto Highsnob per annunciare Wannabe vol 2, “spacchiamo tutto, non avete idea di cosa sentirete” e bla bla bla e poi abbiamo sentito una mezza cagata che ovviamente non rispecchiava neanche lontanamente le aspettative che avevano creato. Insomma tanto hype per nulla. È giusto creare hype, ma solo se siete sicuri di far uscire una bomba, se no è solo auto propaganda per creare attenzione su un prodotto mediocre o addirittura scadente.

Apri Instagram e li vedi lì, o a esibire gioielli o a vantarsi di quanto spaccano. Sì, solo a parole nella maggior parte dei casi. “Quando uscirà il mio prossimo singolo non ce ne sarà per nessuno, vi piscio in bocca, spacco tutto“… Un po’ sulla scia di Lowlow. Vi ricordate quando aveva detto che il suo disco sarebbe stato il miglior disco rap degli ultimi dieci anni? Che enorme cazzata! Va bene essere spocchiosi e autocelebrativi nelle canzoni però, nelle rime, è una componente fighissima del rap, ma non su Instagram, ma dai…. Avete mai sentito dire a Fabri Fibra o a Marracash “adesso esce il mio disco e spacco tutto, vi mando tutti a casa“? No, anche se ne avrebbero ben donde. La differenza è che chi spacca davvero non solo non ha bisogno di montare teatrini su Instagram acchiappa hype, ma non ha neanche bisogno di dirlo, il resto è solo aria fritta.

Un po’ di umiltà raga, e soprattutto un po’ di consapevolezza della musica di merda che molti di voi tirano fuori…. Spaccate con i fatti se ne siete capaci, non a parole su un social network, o comunque lasciate che siano gli altri a dire se avete spaccato o meno.

Che poi se vi mettiamo su un palco molti di voi non riempiono neanche metà Alcatraz di Milano, neanche se ve lo dimezzano con le tende. Avete mai sentito dire a Fedez “io spacco, riempio i palazzetti e gli stadi“? No, eppure è uno che li riempie davvero.

MORALE DELLA FAVOLA e mi riferisco ai fan di questi personaggi: NON CREDETE ALL’HYPE. CHI SPACCA LO FA SENZA DIRLO SU INSTAGRAM E SOPRATTUTTO SENZA MONTARE TEATRINI.

 

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