I segreti del rap game: i magazine online pt. 3

Eccoci arrivati al terzo appuntamento sui magazine online.

Sfatiamo un mito: la maggior parte delle persone che scrivono per un sito non vengono pagate. Ebbene sì, scrivere è un’arte che a quanto pare può fare chiunque anche senza un minimo di conoscenza e per tanto non viene retribuito. Non pensate che i grandi nomi, i grandi siti, o le grandi pagine Instagram che si definiscono magazine paghino i propri redattori. Non li pagano. I soldi che entrano tramite sponsorizzazioni, pubblicità e via dicendo se li tengono e ai poveri redattori resta l’illusione di fare gavetta e avere la propria firma su un articolo. Molti di questi ragazzi vengono mandati anche alle conferenze stampa, rigorosamente a spese loro. Assurdo vero? Sì, però è così che funziona, si fruttano le idee e il lavoro altrui per la gloria degli altro, quindi se avete in mente di proporvi a un qualsiasi magazine sappiate che verrete sfruttati gratis.

 

Il secondo punto che vorrei affrontare è il fatto che muovere una critica oggi è assolutamente deleterio e controproducente. Se uno scrive sulla propria paginetta Instagram che seguono in quattro gatti è fortunato perché ha la possibilità e la libertà di scrivere esattamente ciò che vuole e pensa. Se al contrario la pagina o il sito sono conosciuti e seguiti magicamente la libertà di stampa ed espressione viene meno. Perché? Perché se muovi una critica, anche con cognizione di causa, ironia e provocazione vieni subito contattato dal management dell’artista o dal suo ufficio stampa che ti intima di scrivere bene del suo artista altrimenti gli risulta difficile farti fare interviste o invitarti a conferenze stampa e eventi. Grazie a Dio non sono tutti così, molti ti lasciano libertà e ci mancherebbe altro, ma alcuni esprimono senza troppi giri di parole questo concetto. Un sistema un po’ mafioso se vogliamo, al quale quasi tutti i magazine soccombono. Ecco perché manca una critica musicale in Italia. Da una parte perché non c’è la libertà di muovere critiche e dall’altra perché c’è una sovra abbondanza di pagine Instagram che si spacciano per magazine e che fondamentalmente usano lo stesso layout e si copiano i contenuti a vicenda.

 

Quindi puoi scrivere, ovviamente gratis, ma non puoi scrivere ciò che vuoi fino in fondo se non vuoi essere tagliato fuori.

Lascia un commento