Il ritorno alle origini di J-Ax con Timberland Pro

Ho scritto un pezzo anticonformista, fuori mercato e per vecchi come me.

 

Timberland Pro è un ritorno alle origini, quelle della sua nascita artistica e del Rap’n’Roll puro, un manifesto, ma anche un omaggio agli anni ’90. È un brano dissacrante, gridato, scratchato e old school: con le sue Timberland Pro J-Ax calpesta l’aiuola del buonismo, dell’ipocrisia e dei moralismi facili e taglia dritto verso l’essenza della realtà, quella senza Rolex e senza Lamborghini:Ho preso tutti per il culo, non ho mai comprato un Rolex. In Italia il sarcasmo non si usa come il goldone. Non ho niente da dimostrare né da compensare, quindi non ho il Lamborghini perché c’ho il cazzo normale”.

 

 

J-Ax, da un lato cerca di farsi conoscere anche dalle generazioni piu’ sbarbate per la sua onesta’ intellettuale, per la sua aderenza alla realta’, per non aver mai perso di vista le cose che contano davvero “Ho le foto di mio nonno sporco di carbone, con trattore e carabina mentre mira al dittatore. Su di me fanno tendenza anche le scarpe da operai. Passano le mode, lo stile invece mai”, dall’altro, invece, le provoca senza mistificare il suo status sociale, anzi, ribadendo la sua posizione di privilegio per il mestiere che fa e per quello che è diventato “Io ce l’ho e tu non ce l’hai. Schiaccio le tue Birkenstock con le Timberland Pro e tu non ce l’hai e io ce l’ho”.

 

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