Raptus 3, la ribellione di Nayt

Fare rap è già un eccesso, è la musica di ribellione per eccellenza, Nayt ha in parte sposato questa filosofia, vedendo nella ribellione una via di fuga, un modo per far emergere le proprie idee e far sentire la propria voce. “Se tutti ci focalizziamo su noi stessi – ha detto Nayt durante la presentazione del disco – e restiamo chiusi nel nostro ruolo di politico, cantante, giornalista, pensando solo ai nostri interessi e portando avanti un falso buonismo che non serve a niente e a nessuno, il mondo non cambierà mai. Ci sono delle situazioni in cui è necessario ribellarsi e alzare la voce se serve, sempre nel rispetto degli altri, ma facendo sentire la propria voce e facendo valere le proprie idee. La mia pretesa oggi è quella di migliorarmi sempre di più e scrivere testi che non siano solo di divertimento e intrattenimento fine a se stesso. La mia musica l’ascolti, ti diverte, ma cerco sempre di buttare un messaggio che ti arriva dritto in faccia, come i ponti che crollano“.

 

 

Raptus 3 è il completamento di una trilogia partita nel 2015 con Raptus, un viaggio introspettivo e riflessivo, tra barre precise, serrate e un flow impeccabile, che mantiene una cura e un’attenzione minuziosa della melodia. Si passa da potenti beat, a chitarre elettriche, da melodie prettamente R’n’B a sonorità latineggianti. Al centro di questo terzo volume troviamo la verità, quella vera, più istintiva, di pancia, posta sotto i riflettori della propria coscienza senza alcuna censura. A tal proposito Nayt afferma: È ora che l’uomo si rimetta al centro prendendosi le proprie responsabilità e indagando le proprie colpe, lasciando da parte l’innocuità.

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