Clementino a un palmo dal cielo

Un palmo dal cielo è l’ultimo singolo di Clementino che arriva dopo Gandhi e che anticipa l’album Tarantelle. Se ascoltiamo Gandhi e Un palmo dal cielo ci accorgiamo subito come i due pezzi siano distanti tra loro per testo, intensità e anima ed è proprio questo alternarsi in perfetto equilibrio tra pezzi introspettivi e altri più scherzosi, duri, rap, che caratterizza i dischi di Clementino e che molto probabilmente ritroviamo anche in Tarantelle in modo più marcato, consapevole e adulto.

 

 

Un palmo dal cielo, come racconta lo stesso Clementino a Fanpage, non è una canzone scritta durante un periodo buio, ma in un periodo bello che segue quello buio, perché parlo dei sogni che ho fatto ed è impossibile sognare quando non stai bene. Non mi sarei mai aspettato di scrivere una canzone attraverso i miei sogni, perché non faceva parte dei miei modi di scrivere, sono sempre stato un original Mc, hai un super beat e ci scrivi la canzone sopra o super beat e ci scrivi una canzone melodica, ma prendere spunto da un sogno non mi era mai successo. Dopo tanti problemi, sono entrato in questa comunità in cui si facevano lavori di tutti i tipi, dal mettere a posto il giardino alla cucina, si dà una mano, insomma, e io l’ho fatto diventare un villaggio turistico, ero l’artista del gruppo, non ce la facevo a stare senza musica, senza spettacolo e al mattino organizzavo la mia radio, si chiamava radio Bomber, facevo lo speaker, creavo la classifica delle canzoni, mettevo canzoni di tutti i tipi, il pomeriggio organizzavo le prove e la sera si faceva lo spettacolo, il cabaret, ho rifatto “E fuori nevica…” di Salemme in comunità.

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