La pagella delle uscite settimanali

Questa settimana è uscita cosi tanta musica che per un attimo ho pensato che si fossero svegliati tutti dal letargo, o che avessero timore di una fine del mondo anticipata. In caso non ve ne foste accorti, tra i tanti, è uacito anche il disco di Amill Leonardo del quale potevamo tranquillamente fare a meno.

 

10 a UOMO! di Mondo Marcio. È un disco completo e assolutamente perfetto dal punto di vista delle rime, dei testi, del flow e delle sonorità. È un disco internazionale a tutti gli effetti, uno di quelli destinato a durare nel tempo, è come un’unica traccia che puoi ascoltare in loop senza skippare nulla. Gli amanti dei dissing possono trovare in UOMO! pane per i loro denti, Mondo Marcio infatti non si risparmia frecciatine più o meno velate agli esponenti della scena, tra cui Coez, Marracash, Sfera Ebbasta, Guè Pequeno, Young Signorino e Junior Cally, giusto per citarne alcuni, ma pensare a UOMO! solo come a un agglomerato di frecciatine è estremamente riduttivo, ad oggi è a tutti gli effetti il disco migliore del 2019.

 

 

8 a BLU di Rkomi e Elisa. È ufficialmente il singolo che anticipa Dove gli occhi non arrivano, è un brano che riesce ad essere contemporaneamente pop e criptico, solare e malinconico,combinando suggestioni e immagini per associazione di idee, racconta la quotidianità e la difficoltà di essere se stessi senza compromessi.

 

 

6 a Brutti Sogni di Nayt. Raptus 3 sta iniziando a prendere forma e Nayt, nonostante sia molto bravo tecnicamente, è sempre uguale a se stesso. Il beat è un qualcosa di già sentito seppur risullti ipnotico, e Nayt ricorda sempre più Madman dal punto di vista del flow. In Brutti sogni Nayt affronta e sconfigge i brutti sogni che infestano la vita dell’uomo con suoni che ti portano in una dimensione da videogame.

 

 

8 a Gandhi di Clementino. Un ritorno in grande stile per Clementino, che porta un singolo carico di rap, incastri, extrabeat, e soprattutto significati, e riesce a farlo con la sua capacità innata di mischiare italiano e napoletano. Un difetto? Il singolo è troppo corto.

 

 

4 a Pazzaska di M¥SS KETA feat Guè Pequeno. Lei fa un genere musicale molto particolare, a metà tra dance techno e parole buttate lì a caso, sembra quasi la versione femminile di Young Signorino. In questo contesto la strofa di Guè Pequeno, che è comunque una grande strofa, non c’entra un cazzo.

 

 

5 a Matador di Amill Leonardo. non è né un disco trap, né rap e né pop: tutte le 12 tracce sono differenti e insieme possono essere viste come una vera e propria macedonia che riprende le sonorità contamporanee dell’area urban, quindi di fatto non spicca da nessun punto di vista e non porta innovazione alcuna.

 

 

8 a Blood di Decrow. La bravura di Decrow, grazie anche alle produzioni degli AeGeminus, è quella di essere sempre forte, potente, diretto, con un approccio da coro misto a un’anima punk. Blood è un singolo che dà carica, che ti prende e ti travolge qualunque sia lo sta d’animo di chi lo ascolta.

 

 

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