Shade racconta il suo Sanremo

L’esperienza di Shade al Festival  di Sanremo non dev’essere stata delle migliori. Un 18esimo posto non meritato, un televoto che serviva a ben poco, una partecipazione a Domenica In non propriamente idilliaca. Nei giorni scorsi Shade aveva raccontato via Instagram stories la sua avventura sanremese a iniziare dalla partecipazione al programma di Mara Venier, per lo più disertato da molti dei big in gara, per poi parlare del televoto, del 18esimo posto di Senza farlo apposta e dell’exploit dei giornalisti che hanno insultato Il Volo.

Noi ci siamo presentati e ci hanno fatto esibire con due ore di ritardo, sbagliando il mio nome e senza chiederci nulla sul nostro progetto ma solo facendo gossip. Però poi è maleducato chi non si presenta…

Non abbiamo mai puntato alla vittoria ma onestamente pensavamo di meritare qualche posizione in più, per televoto (terzi), classifiche di vendita (terzi) e video (primi). La stampa però ha ribaltato il giudizio come Alessandro Borghese.

Penso che a questo punto dovrebbero togliere il televoto e lasciar votare solo la giuria di ‘esperti’ e giornalisti. Io gioco per la classifica vera, Sanremo è come il pallone d’oro: non conta quanti goal fai e quanti trofei vinci, decidono i giornalisti. Ci dispiace che il televoto non sia contato praticamente nulla, se potessi vi rimborserei io tutti quanti. Ma ci avete votato così in tanti che non basterebbe i soldi, dimostriamogli che si sono sbagliati. 

Vedere la sala stampa esultare urlando ‘siete delle merde’ al loro terzo posto mi ha fatto rimanere malissimo. Alcuni giornalisti non fanno i giornalisti ma gli ultras. Dovrebbero portare rispetto, che piaccia o meno la canzone di un gruppo”.

 

Ma Shade fa rap, fa freestyle ed esiste per lui un modo migliore per raccontare la sua esperienza a Sanremo se non con un freestyle?

 

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